Ansa
8 lug 2014
Paris Haute Couture: Schiaparelli e l'audace stravaganza
Ansa
8 lug 2014
Gli ingredienti eclettici e stravaganti tipici di Schiaparelli ci sono tutti in questa seconda collezione haute couture della rinverdita maison, includendo l'eccesso stravagante ma elegante e partendo dalle spalle imponenti, talvolta esagerate ma di fascino sorprendente soprattutto per le giovani donne cui perfino gli anni 80 sono sconosciuti.
"La moderazione non era certo la sigla di Elsa Schiaparelli" dice Marco Zanini, il designer scelto per il rilancio di una leggenda. "Abbiamo comprato una firma leggendaria e tale deve essere" dice Diego Della Valle dopo una sfilata che, di questa strategia, è la lampante dimostrazione. "A settembre comunque - annuncia Della Valle - sfilerà anche la prêt-à-couture" che deve costituire il vero business, "la pagnotta" come lui la chiama.
"Per il primo anno anche il p-a-p sarà venduto solo nella maison di Place Vendôme, poi apriremo qualche negozio Schiaparelli".
Oggi intanto, in sole venticinque uscite, Zanini ha detto molto della rinata Schiaparelli, e lo ha fatto quasi con precisione filologica. A sfilare non è l'archivio della famosa "italienne", come la chiamava Coco Chanel, ma certo c'è la sua moda densa di colori e di contrasti, ricca di tagli e dettagli, di maniche importanti e di accessori preziosi, di ornamenti surreali e di ricami preziosi (tutti del famoso Lesage che ha l'archivio delle autentiche decorazioni Schiaparelli) e piena di copricapi strani, oggi tutti di Stephen Jones, il cappellaio matto che non ha esitato a proseguire la tradizione di Schiap, una che in testa era capace di mettersi una torre obliqua come anche una scarpa rovesciata. L'inizio della passerella è in pelliccia, con maniche enormi di zibellino sul cappottino di seta maculata..
La sfilata continua accostando peli e pellami, volpe e coccodrillo sui giubbotti stretti e cortissimi in vita ma grandissimi sulle spalle. Tutto è un po' Anni 40, tra seduzioni di fiocchi e fluido satin infilato nei pantaloni larghi e lunghi, tra maxi chemisier da sera ricamati di cristalli e paillettes dorate, abiti di velluto nero con il cuore sanguinante trafitto dalle frecce. La redingote di mohair corallo con lo strascico ha grandi iniziali ES di cristallo blu, il bomber di coccodrillo e volpe oliva si accoppia con la gonna fantasia a pieghe, le maniche maculate si uniscono alla giacchina azzurro avio, bordata preziosamente e portata sui larghi calzoni fragola. Guanti da moschettiere, pochette di pelliccia, stivaletti a punta aguzza in coccodrillo e zip, farfalle colorate, completi orientaleggianti pieni di perle e bolero nero di piume di struzzo trattate con la glicerina, come si usava per imitare la pelliccia di scimmia.
Chi aveva visto la prima e forse più libera sfilata di gennaio, si è stupito di trovare stavolta tanta ricercata costruzione di un rapporto di continuità con la maison che fu chiusa nel 1954.
"In questa seconda stagione, con maggiore confidenza e minor timore, era arrivato il momento di definire la nuova Elsa Schiaparelli, avendo anche sperimentato, con quella prima collezione, che la clientela haute couture ci chiede cose uniche e straordinarie. Elsa Schiparelli riusciva a bilanciare alto e basso, buon gusto e cattivo gusto facendo negli anni 30 la quintessenza dello chic parigino". Un miracolo di audacia che Zanini vorrebbe ripetere.
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