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Pubblicato il
7 mar 2011
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Parigi tra speranze, esordi e belle sfilate

Di
Ansa
Pubblicato il
7 mar 2011

Una domenica di speranze di esordi e di belle sfilate quella di ieri a Parigi. La prima speranza, per molti anche se non per tutti nel mondo della moda, è che il marchio John Galliano possa continuare, magari persino con lo stilista fondatore. A rendere non impossibile questa ipotesi ci sono le parole di Sidney Toledano, presidente e amministratore delegato di Dior (che controlla il marchio al 90%) che oggi ha detto che la griffe non morirà e, alla domanda se ci sarà ancora Galliano alla direzione creativa, almeno non ha detto no.

Passando alla moda, proprio quella firmata dallo stilista inglese è stata emozionante, e va detto: in Avenue Foch, zona residenziale di grande prestigio, nei saloncini dorati di un hotel particulier, tra poltroncine di velluto rosso, come si usava un tempo, hanno sfilato splendide piccole giacchine di tailleur annodate sulla schiena nuda e lunghi abiti da sera, alcuni indimenticabili, di cristalli verdi o di mussola bianca e nastri rosa. Sapore un po' retro ma mescolato con una modernità sexy, molto gradevole e tipica di Galliano.

Anche un esordio in giornata: quello di Christophe Lemaire alla direzione di Hermes. Un guardaroba elegante naturalmente per questa sua signora alto borghese. Per la prima sfilata l'ha trasformata in Diana cacciatrice e in una falconiera con tanto di falco, vivo e attento, sul guanto di cuoio. Poi le ha confezionato perfette giacche e cappotti con le spalle ammorbidite, pantaloni di pelle cognac che fanno tutt'uno con gli stivali e che si portano perfino sotto le gonne, al ginocchio.

Modernismo, anzi contemporaneismo sulla passerella di Costume National, marchio italiano dei fratelli Ennio e Carlo Capasa. Lo stilista Ennio ha spiegato che continua la sua battaglia contro la moda da veline, ma ormai - va detto - è in buona compagnia. Comunque collezione molto centrata, con il nero mai solo ma accostato al bianco (bello il vestito di alpaca con i due colori spezzati in diagonale), all'azzurro (perfetto l'abito con manichina sui panta-leggings), al rosso (grafico il vestito con le cuciture che formano geometrie) e al giallo (elegante la tunica diritta con il lungo pannello che si apre nel movimento). Tutto è tecnologico, il triplo crepe e anche le "saldature" che fanno un po' "scuba-couture".

Celine sempre in primo piano, naturalmente, da quando è disegnata da Phoebe Philo, anche se la giovane mamma-stilista inglese non ha convinto del tutto i suoi ammiratori. Questione di poco, ma conta nella moda: pantaloni stretti e lunghi sulle scarpe a spillo, bluse diritte di chiffon e pelle a fasce semoventi. Il motivo centrale sono proprio le bande di pelle, anche sulle gonne, sull'interno delle maniche, sul lato dei pantaloni. Borsine porta I-Pad e la 'doctor bag' da Celine, saranno un must.


Céline autunno-inverno 2011/12 Foto Ansa


Tutt'altra scena da Kenzo dove Antonio Marras ha sognato tre donne, e non qualsiasi: Tina Modotti, Georgia O'Keefe, Frida Kahlo, accomunate dall'amore per il Messico. Lo stilista sardo ha disegnato grandi fiori, li ha fatti stampare sui foulard di cashmere e li ha tagliati mescolandoli sui vestiti lunghi e ariosi, ma sempre accompagnati da un tocco anche maschile. Un blazer di broccato, un cappottino mimetico ricamato a fiori, un eskimo che diventa gilet. Ai piedi sempre dei camperos e un mix di romanticismo e di spirito pì rock del solito.


Kenzo autunno-inverno 2011/12 Foto Ansa


Infine Marithé et Francois Girbaud (in società con Aeffe) che hanno voluto presentare la collezione a casa con gli ospiti seduti e le modelle in giardino. Quando anche le ragazze sono rientrate, ecco arrivare i lupi (veri), metafora forse del mondo pericoloso che ci circonda. Collezione piena e di pezzi giovani: da notare i pantastivali che diventano anche tuta e si abbottonano direttamente sulle corte giacchine che, a loro volta, possono sbottonarsi e diventare marsine.

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