Di
Adnkronos
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Pubblicato il
12 gen 2012
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Pambianco: 2011 in chiaroscuro per le quotate ma outlook positivo
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12 gen 2012
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Dopo l'annus horribilis, il 2008, le azioni della moda e del lusso raccolte nell'indice Pambianco Fashion Europe, hanno avuto una crescita molto sostenuta nei due anni a venire, rispettivamente del 32% nel 2009, e del 34,3% nel 2010. Non è stato però cosi per questo 2011, anno in cui l'indice ha chiuso con un -8,1%.
Hermès, collezione primavera-estate 2012 - Foto Corbis |
Migliori le previsioni, con un outlook 2012 positivo. E' quanto evidenzia un recente rapporto elaborato da Pambianco. Diversa è la situazione negli Usa dove invece anche il 2011 si chiude positivamente per le azioni della moda e del lusso: l'indice Pambianco Fashion Usa registra comunque un +11,5%, sovraperformando in questo caso l'indice Dow Jones, che chiude l'anno con un +5,5%.
Cambia anche la fisionomia dei listini. A Milano, ricorda Pambianco, vengono delistate Bulgari, acquisita da LVMH a 12,25 euro per azione e Coin, acquisita da BC Partners a 6,5 euro per azione. A Milano è però sbarcata Salvatore Ferragamo che, collocata a 9 euro per azione a giugno, chiude l'anno con un +13,1%.
A fare maggior scalpore sono però state le Ipo su Hong Kong, segno eclatante dell'inesorabile spostamento del baricentro del lusso verso l'Asia. Samsonite a giugno, Prada a luglio e Coach (già quotata anche a New York) a dicembre sono sbarcate sul listino, anche se per il momento, con performance non brillantissime: Samsonite perde infatti il 16% e Prada l'11% dal prezzo di quotazione.
Si modifica anche il campione americano con il delisting di Timberland, acquisita da VF Corporation. L'Opa condotta da VF a giugno è stata realizzata ad un prezzo di 43 dollari ad azione, con un premio del 43% sul prezzo di chiusura del giorno precedente. A dicembre è invece stato il momento dell'Ipo di Michael Kors. Quotato a 20 dollari per azione, che ha chiuso l'anno con un +36%.
Premio come miglior azione del 2011 in Europa va a Mulberry che regala ai suoi azionisti un +63%. L'azienda di pelletteria inglese ha chiuso il 2011 con una crescita record: il fatturato è passato da 72,1 a 121,6 milioni di sterline, l'utile operativo da 4,9 a 23 milioni e l'utile per azione da 5,2 a 29,8 sterline. Medaglia d'argento alla solita Hermès, che chiude il 2011 con un +47%. Già nel 2008, quando i listini erano crollati, il titolo della maison francese era stato l'unico a chiudere in positivo.
La performance fatta registrare quest'anno è dovuta da una parte agli ennesimi numeri record con una crescita del fatturato nei primi 9 mesi del 2011 del 20,2% a quota 1,989 miliardi di euro. Dall'altra all'appeal sempre più speculativo dovuto al rastrellamento in corso delle azioni da parte di LVMH che ormai detiene, con una partecipazione di circa il 22,3%, quasi tutto il flottante.
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