12 dic 2019
Paloma Barceló punta su Stati Uniti ed Asia nel 2020
12 dic 2019
Il marchio spagnolo di calzature femminili di medio-alta gamma Paloma Barceló punta forte sugli Stati Uniti per il prossimo anno, dove inaugurerà sicuramente un secondo monomarca, e sull’Asia, dove va in cerca di partner locali, ma non dimentica di consolidarsi in Europa. E chiuderà il 2019 con un fatturato record, dopo aver visto raddoppiare la distribuzione internazionale nell’ultimo biennio.
La storia del marchio inizia nel 1960, quando Manuel Barceló fondò l’azienda Cosí Cosí Footwear aprendo uno stabilimento a Elche, uno dei principali centri di produzione di calzature nell'area di Alicante, specializzandosi nella realizzazione di corde e trecce fatte a mano, con le quali sono costituite le suole delle scarpe. Poi, 19 anni fa, il figlio Manuel Barceló junior ha rilanciato il brand come oggi lo conosciamo, mettendo a punto nuove tecniche per l'utilizzo di juta, canapa e rafia e continuando a progettare modelli con nuove finiture e materiali.
Controllando internamente tutto il processo di produzione, l’azienda iberica ha attirato in tempi più recenti l'attenzione di marchi internazionali, assicurandosi contratti di licenza in conto terzi per la produzione di espadrillas, suole a piattaforma e suole dai design innovativi. Da una decina d’anni, infatti, l’azienda ha creato modelli con suole in gomma EVA, che per l’ultima stagione Primavera-Estate 2020 diventano ultraleggere con nuove forme improntate alla ricerca della comodità, e colori inediti. Una filosofia pensata per rappresentare un’alternativa più confortevole e fashion alle sneaker classiche. “Noi realizziamo sempre tutto a mano con le medesime macchine, utilizzate sia per le scarpe in corda con base in sughero, che per le calzature in EVA”, dice a FashionNetwork.com lo stesso Manuel Barceló junior, di passaggio a Milano per presentare la collezione PE 2020.
L’azienda spagnola realizza tra le 90.000 e le 100.000 paia di scarpe all’anno per il brand di calzature da donna Paloma Barceló e l’altra label (di scarpe esclusivamente maschili) Manuel Barceló, ma considerando la sua attività di produttore contoterzista per famosi marchi dell’universo moda e lusso arriva a un totale complessivo di 360.000 paia annuali.
Paloma Barceló è distribuito in circa 600 punti vendita multimarca in Europa, America e Asia, raddoppiati rispetto a due anni fa, nonché nei monomarca di Madrid, Valencia, Puerto Banús (Marbella) e Barcellona in Spagna, di La Spezia in Italia e di Miami, negli USA. Quest’ultimo, di 100 metri quadri, è stato inaugurato lo scorso weekend al Brickell City Center. In passato Paloma Barceló ha aperto diversi shop-in-shop, come alla Rinascente di Milano e da Le Bon Marché a Parigi o per 3 anni uno a Santa Eulalia, a Barcellona, ma ora l’azienda è in trattativa per aprirne uno a New York. “Non abbiamo un progetto a lungo termine di pop-up store all’interno di grandi magazzini, ma ne valutiamo l’apertura stagione per stagione cercando attentamente le occasioni più giuste per noi”, afferma Manuel Barceló junior. Il brand vanta anche degli showroom a New York, Parigi, Düsseldorf e Milano, quest’ultimo in Via Archimede 10.
L’azienda chiuderà il 2019 con 13 milioni di euro di fatturato con il brand Paloma Barceló (escludendo quindi l’attività come contoterzista), “10 milioni wholesale e 3 milioni retail”, afferma il patron, “per un 70% di giro d’affari in più dell’anno precedente, dopo che negli ultimi due anni eravamo sempre cresciuti del 40% a stagione. Puntiamo a salire almeno di un altro 30% anche a fine 2020”. Il suo primo mercato è l’Italia, dove Paloma Barceló vanta 250 clienti, il secondo sono gli USA, seguiti nell’ordine da Francia, Belgio, Germania e Giappone. La Spagna pesa pochissimo sul volume d’affari. “Siamo un’azienda che da sempre ha puntato molto sull’internazionalizzazione, più delle aziende spagnole tipiche”, precisa Barceló junior.
“Il nostro obiettivo d’espansione guarda soprattutto a potenziarci negli Stati Uniti per il 2020”, aggiunge Manuel Barceló junior, “che del resto sono il primo stato estero in cui la mia famiglia cominciò a lavorare nel 1960. Punteremo ad inaugurarvi un secondo store monomarca, non so ancora se a New York o Los Angeles, e dopo ci rifocalizzeremo sull’Europa per aprirvi un monomarca, o a Milano o a Parigi, o perché no a Londra”. Nel frattempo, l’azienda di Elche ha firmato un contratto con una società per trovare partner asiatici in Giappone, Cina e Corea del Sud, ci ha rivelato Barceló junior, che in azienda condivide anche coi suoi fratelli, Julio, José e Maria Luisa, le responsabilità di gestione.
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