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Ansa
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Pubblicato il
10 mar 2010
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Palmares degli stilisti in scena a Parigi
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10 mar 2010
10 mar 2010
![]() Anne-Valérie Hash A/I 2010 - Photo : Patrick Kovarik/AFP |
PARIGI, 10 MAR - C'é sempre un 'palmares' degli stilisti, soprattutto a Parigi nei giorni del pret-a-porter. Volendo raccogliere voci e umori, ecco cosa se ne deduce.
Phoebe Philo, l'inglese (nata a Parigi) che disegna Celine raccoglie grandi apprezzamenti, da tutti. Ma nel back stage della sfilata di Givenchy c'era Pierre Bergé che ha definito Riccardo Tisci "l'unico giovane di talento, il migliore creativo". E anche se Bergé non c'entra più nulla con la maison Saint Laurent, in molti hanno pensato che fosse una sorta di investitura: corre voce infatti che sia stata offerta a Tisci la poltrona di Stefano Pilati, da Ysl appunto.
Intanto Tom Ford, che è sempre lì lì per fare anche una linea di moda femminile, pare che - dopo la delusione degli Oscar - la faccia davvero. E chi invece succederà, se qualcuno succederà, a McQueen da McQueen? Sono in calo, al borsino degli stilisti, tutti i giapponesi, perfino Rei Kawakubo di Comme des garcons e Yohji Yamamoto. Restano idolatrati Nicolas Ghesquiere (Balenciaga) e Christophe Decarnin (Balmain). Stabilmente stimato Dries Van Noten.
Sophia Kokosalaki è in ribasso mentre è in ascesa Ann Demeulemeester. L'astro Galliano ormai fa parte dei successi 'istituzionalizzati', come del resto Jean Paul Gaultier. Viktor & Rolf hanno stancato con le performance da ragazzi prodigio che non sono più, e così anche Hussein Chalaian. Sono tenuti sotto osservazione Rudy Paglialunga di Vionnet, Marco Zanini di Rochas, Stuart Vever di Loewe, Guillaume Henry di Carven, Cedric Charlier di Cacharel, Richard Nicoll di Cerruti 1881.
Il più giovane sulle passerelle è comunque il brasiliano Pedro Lourenco: ha solo 19 anni e fa lo stilista (per la griffe di famiglia) da quando ne aveva dodici.
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