PVH: vendite in crescita, ma calo degli utili nel 2019, niente previsioni per il 2020
L’azienda statunitense PVH ha reso noto mercoledì un incremento del giro d’affari 2019, grazie alla crescita sostenuta delle vendite di Tommy Hilfiger. Tuttavia, i suoi utili scendono, e ora la società deve superare la crisi del Covid-19.
Il gruppo con sede a New York ha registrato un +3% di vendite nel 2019, o del 5% a cambi costanti, rispetto al 2018. Le sue entrate hanno raggiunto i 9,91 miliardi di dollari (9,06 miliardi di euro) nell’esercizio chiuso il 2 febbraio.
Il suo marchio principale Tommy Hilfiger sale dell’8%, o dell’11% a cambi costanti, grazie alle buone prestazioni del marchio in Europa e ai ricavi generati dall'acquisizione del suo distributore australiano Gazal Corporation nel secondo trimestre. Le vendite internazionali derivanti dal retail salgono del 9% su base comparabile. In Nord America, in compenso, esse perdono il 6% a causa della diminuzione delle presenze nei negozi e di spese per i consumi in stallo. I negozi situati nei centri turistici sono i più colpiti, secondo l’azienda.
Da Calvin Klein, invece, le vendite scendono del 2%, o crescono dell’1% a cambi costanti. La conversione in valute estere e le minori vendite registrate in Asia, a causa delle manifestazioni di protesta a Hong Kong e delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, hanno avuto un impatto negativo sui risultati del marchio americano. Le vendite internazionali nei negozi perdono l'1% su base comparabile. In Nord America, esse scendono addirittura del 2%. Come tutto il gruppo, Calvin Klein ha subito gli effetti del calo del traffico nei negozi e di spese consumistiche stagnanti.
L’utile netto di PVH è invece in forte calo, a 440 milioni di dollari (402,45 milioni di euro) nel 2019, contro i 775,6 milioni di dollari (709,41 milioni di euro) del 2018. L’utile per azione raggiunge soli 5,60 dollari (5,12 euro), contro i 9,65 dollari (8,83 euro) dell’anno precedente.
La società imputa un impatto negativo di circa 0,25 dollari (0,23 euro) per azione a delle riserve aggiuntive di stock a causa dell'epidemia di Covid-19, e ha anche dovuto pagare diversi anticipi fiscali, tra i quali 103 milioni di dollari (94,21 milioni di euro) legati alla ristrutturazione di Calvin Klein e alla chiusura del suoflagshipdi Madison Avenue a New York.
Nel quarto trimestre, i ricavi di PVH sono saliti del 5%, a 2,6 miliardi di dollari (2,38 miliardi di euro), o del 6% a cambi costanti, rispetto all’anno scorso. Le perdite nette trimestrali raggiungono i 68,5 milioni di dollari (62,65 milioni di euro), pari a 0,93 dollari per azione (0,85 euro), contro l’utile netto di 158,7 milioni di dollari (145,16 milioni di euro) o 2,09 dollari (1,91 euro) per azione dello stesso periodo dell’anno scorso.
PVH avverte anche di un “impatto negativo” dell'epidemia di Covid-19 sui propri risultati del primo trimestre e dell’intero anno 2020.
Comunque, il CEO Emanuel Chirico ha tenuto a far rimarcare il fatto che le solide finanze dell'azienda dovrebbero consentirle di superare la pandemia: “Disponiamo di circa un miliardo di dollari di riserve in contanti e diverse linee di credito disponibili. Stiamo anche sottoponendo a revisione tutte le nostre spese, gli oneri sociali, eventuali tagli alle retribuzioni, le spese in conto capitale e la gestione dell'inventario. Siamo concentrati su una buona gestione della liquidità e contiamo di preservare la nostra posizione finanziaria e la solidità dei conti”.
Per il momento, la società non ha fornito previsioni per il 2020.
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