PVH: balzo delle vendite a +46 % nel secondo trimestre
PVH Corp, il gruppo newyorchese a cui fanno capo i brand Tommy Hilfiger e Calvin Klein, ha annunciato di aver registrato nel secondo trimestre dell’esercizio fiscale una crescita di fatturato del 46%, a 2,313 miliardi di dollari (1,96 miliardi di euro) e di avere rivisto al rialzo le sue previsioni annuali per l'anno fiscale 2021.
Nel trimestre concluso il 1° agosto, i ricavi generati all'estero hanno superato i livelli del 2019, prima della pandemia, mentre il wholesale mondiale, da parte sua, è salito del 77%. Performance derivanti principalmente dai buoni risultati registrati in Europa, ha precisato PVH in un comunicato stampa. Rispetto al 2020 le vendite online sono aumentate del 35% nel periodo e il digitale rappresenta oggi circa il 25% del giro d’affari totale.
Anche il canale retail ha conosciuto una progressione, pari al 19%, mentre l’e-commerce diretto è rimasto stabile rispetto al secondo trimestre 2020, periodo caratterizzato da una crescita sfolgorante dovuta alla chiusura temporanea dei negozi fisici.
Il fatturato di Tommy Hilfiger è salito del 41% a 1,13 miliardi di dollari (960 milioni di euro), rispetto agli 803 milioni di dollari (679,53 milioni di euro) dello scorso anno. L'estero è cresciuto del 40%, rispetto al 45% del Nord America. Per quanto riguarda Calvin Klein l'incremento è stato del 56%, a 922 milioni di dollari (780,24 milioni di euro); se all’estero la crescita è stata del 47%, il mercato nordamericano ha conosciuto una progressione del 75%. Infine, la divisione Heritage Brands ha visto le sue vendite aumentare del 37% a 255 milioni di dollari (215,79 milioni di euro).
"Data la forza della nostra performance nel primo semestre e visti i trend che si stanno delineando, abbiamo deciso di alzare le nostre previsioni annuali. Dovremmo raggiungere margini lordi più elevati rispetto al 2019, prima della pandemia, e dovremmo migliorare ulteriormente il nostro utile operativo", afferma il CEO Stefan Larsson.
PVH prevede oggi un aumento del fatturato del 26%-28% per l'intero anno, rispetto alla stima compresa tra il 22% e il 24% dello scorso giugno. L'utile per azione dovrebbe aggirarsi intorno agli 8,80 dollari (7,45 euro), al di sopra delle precedenti previsioni di 6,60 dollari (5,59 euro) per azione. Su base rettificata, dovrebbe arrivare a 8,50 dollari (7,19 euro) e non a 6,50 dollari (5,50 euro) come precedentemente annunciato.
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