Ad esaminare i principali indicatori di PVH Corp., si potrebbe dedurre che il gruppo americano non conosca crisi. Nell'esercizio 2011, chiuso il 29 gennaio, il proprietario di Calvin Klein e Tommy Hilfiger ha ottenuto un fatturato totale di quasi 5,9 miliardi di dollari USA (4 miliardi di euro), in crescita del 27% rispetto all'esercizio precedente. L’ingresso nel gruppo di Tommy Hilfiger, la cui acquisizione è stata finalizzata nel secondo trimestre 2010, spiega anch'essa il perché di questo miglioramento. Un impatto ancor più probante è quello ottenuto sul risultato prima di tasse e interessi, il quale cresce del 175% per raggiungere quasi 560 milioni di dollari. L'utile netto passa invece da 54 a 317 milioni di dollari.

Per il suo esercizio 2012, PVH Corp. punta su una crescita dal 5 al 7% dell'attività di Calvin Klein. Foto: Calvin Klein

Nel dettaglio, l'attività di Tommy Hilfiger concentra più della metà del fatturato del gruppo, con più di 3 miliardi di dollari, in aumento del 57% (con, naturalmente, un trimestre in più rispetto al 2010). Il suo sviluppo all'estero cresce del 69%, a 1,75 miliardi e del 44% sul mercato nordamericano, a 1,3 miliardi di dollari. L’attività di Calvin Klein, le cui royalties rappresentano 273 milioni di dollari, progredisce di quasi il 14%, a più di un miliardo.

In compenso, il gruppo è più in difficoltà nel suo settore dei marchi 'Heritage', il cui fatturato è rimasto stabile a 1,75 miliardi di dollari. All'interno di questa entità, mentre l'attività coi modelli eleganti realizza delle performance corrette (+7%), è soprattutto nel segmento 'Sportswear', con i prodotti di Izod che sono crollati nell'ultimo trimestre, che il gruppo accusa il colpo (-5%). La sua attività retail è invece rimasta stabile.

Dei risultati 2011 globalmente lusinghieri, che non impediscono però ai dirigenti del gruppo di mostrarsi molto prudenti per il 2012. Puntano infatti su una stabilità dell'attività, con un aumento del 2%, prevedendo soprattutto un impatto più forte del tasso di cambio fra euro e dollaro americano. Il gruppo stima che il primo semestre 2012 sarà caratterizzato da aumenti dei costi di produzione e conta di veder migliorare il proprio margine lordo nel corso del secondo semestre.

"Siamo ansiosi di vedere le opportunità che si presenteranno in seguito all'integrazione dell'attività Tailor maschile di Tommy Hilfiger sul mercato europeo e lo sviluppo delle joint-venture istituite dal marchio in Cina e in India”, spiega Emanuel Chirico, il PDG del gruppo, in un comunicato. “Recentemente abbiamo annunciato che acquisiremo le licenze di abbigliamento e accessori di CK Calvin Klein per l'Europa nel 2013. Stiamo anche vedendo di sfruttare la nostra performante piattaforma operativa in Europa e di accelerare la crescita di questo business, che più avanti (entro cinque o sette anni) potrà raggiungere quasi 500 milioni di dollari di vendite nette".

Nel 2012, Tommy Hilfiger PVH Corp. punta a una stabilità di fatturato, o anche a una crescita del 2%. Per Calvin Klein, la crescita potrebbe essere compresa fra il 5 e il 7%. Infine, per quanto riguarda il versante 'Heritage', la sua attività potrebbe calare dal 3 al 4% in valore.

Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)