Pubblicato il
29 apr 2011
29 apr 2011
PPR: il lusso fa crescere il fatturato del gruppo nel primo trimestre
Pubblicato il
29 apr 2011
29 apr 2011
Il gruppo PPR, proprietario di Gucci, Puma, della Fnac e di Redcats, ha ottenuto una progressione delle vendite del 9%, a 3,7 miliardi di euro, una cifra leggermente superiore a quella prevista da parte degli analisti interrogati dall'agenzia Reuters (3,61 miliardi di euro).
Sfilata Gucci autunno-inverno 2011/2012 (Foto: Pixel Formula) |
La crescita organica inoltre, ha raggiunto il 6,5%, superando nettamente il 4,3% atteso, dopo una progressione del 6% nel primo trimestre dell'anno scorso.
Le vendite del gruppo hanno essenzialmente approfittato della grandissima crescita del lusso, trainato da una dinamica sempre potente nei Paesi emergenti, soprattutto asiatici, ma frenata dal sisma e dallo tsunami che hanno colpito il Giappone in marzo.
La divisione che, oltre al marchio Gucci, può contare anche sulle griffe Bottega Veneta, Balenciaga e Yves Saint Laurent, ha ottenuto una crescita delle vendite del 26,2%, a 1,13 miliardi di euro (1,04 miliardi stimati) e la sua crescita organica ha raggiunto il 22,1%, una cifra molto superiore al 13% anticipato.
Questa differenza si spiega con il vero decollo delle vendite negli Stati Uniti, dove sono cresciute del 35% a dati comparabili (dopo un aumento del 6% un anno prima).
In Giappone, le vendite del lusso sono calate del 7% a dati comparabili nel primo trimestre, ha precisato a seguito di una conferenza telefonica il direttore finanziario del gruppo, Jean-François Palus.
Il produttore di articoli sportivi Puma, posseduto per quasi il 70% da PPR, ha già reso noto martedì un aumento delle vendite superiore alle previsioni.
Le performance sono state nettamente meno brillanti nella distribuzione, dove le vendite della Fnac sono calate del 2,4% (-3,2% in comparabile), influenzate in particolar modo da un calo del 4% in Francia e del 2% all'estero, in un contesto molto difficile in Spagna e in Portogallo.
Redcats, il polo di vendita a distanza che possiede in particolare La Redoute, ha giocato meglio le sue carte, mettendo a segno un leggero aumento (+1% nei dati pubblicati e +2% in comparabile) grazie allo sviluppo delle vendite su internet.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: Reuters
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