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Ansa
Pubblicato il
6 mar 2014
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PFW: Miu Miu, l'antipiumino poco imbottito

Di
Ansa
Pubblicato il
6 mar 2014

Se non fossero di Miu Miu questi piumini - anzi "antipiumini" - sarebbero solo giacche a vento "pissere", un po' "mortaccine", diciamo tristanzuole. Se le aveste trovate sui banconi di un mercato periferico, forse le avreste scartate.


Salvo pentirvene amaramente, perché vi sareste poi accorte - diciamo tra qualche mese - che quell'aria poco imbottita, quei colorini celestini o grigetti, quegli inserti di altre tinte a rinforzo sulle spalle, insomma tutto quello che a voi pareva povero, e indigeribile, era invece il massimo del nuovo snobismo di stagione.

Parliamo del prossimo inverno, al quale vi dovete preparare sapendo che, se avete più di trent'anni e soprattutto se sembrate donne fatte, per voi c'è poco e niente. Nell'ultimo giorno di sfilate, anche Miuccia Prada si unisce infatti a coloro (per esempio Hedi Slimane per YSL, Ghesquière per Vuitton) hanno deciso di vestire solo le ragazze.

Vien da chiedersi dove siano tutte queste giovanissime con portafoglio adatto al prêt-à-porter d'alta gamma. Perché è vero che negli Anni 60 arrivò la ventata della moda giovane, ma era a portata di tasche, e questa invece proprio no. Poi vengono in mente le donne asiatiche, sottili e minute a tutte le età, eternamente ragazzine: ben vengano, questa moda parigina è dunque per loro.

L'idea centrale di Miu Miu è il "no design", perché "il design diventa eccessivo e non è di moda", e questo "vale anche per i mobili e per l'architettura: quando è un esercizio fine a se stesso, è un po' come dire "famolo strano", è solo decorativo" dice la stilista. Ma per scartare lo stilismo da stilista, "al suo posto bisogna avere idee forti".

Quelle di Miuccia Prada stavolta ruotano intorno ai materiali industriali (come i tubi innocenti e la plastica da imballaggio con cui è stato foderato il Palais de Jena per la sfilata) e di conseguenza intorno a qualcosa di "talmente semplice e dimesso" da essere la novità giusta per la moda e per la sfilata. Nasce così la sfida dell'anti-giacca-a-vento: "Avevo una fissa, quella del piumino, ma mi venivano troppo belli, ovvi, commerciali. Prima di trovare l'imbottitura che avevo in mente, li ho fatti morire quelli che lavorano con me!". Ma alla fine com'è questa imbottitura? "È bruttina, ma a me piace da morire e ha occupato tre quarti del mio lavoro. Secondo me è venuta bellissima, con il lamé e con il nylon. Sembra un po' piatta, non è puffi-puffi". In effetti è così: diritte e smilze, le giacche imbottite "male" diventano anche tailleur e miniabiti colorati, e conquistano subito, con quel loro trapuntato modesto ma accattivante, sottile, con le bande contrastanti eppure discrete.

Però gli anti-piumini non sono soli: la passerella è piena di giacconi parka (corti o anche lunghi ai piedi, in panno blu o grigio con inserti in nylon) di trench in pvc, perfino di pellicce, corte quasi a filo di minigonna. Ma soprattutto c'è tanto laminato colorato, quasi un broccato, usato un po' per tutto: altri piumini, altri parka, altri mini tailleur, altri caban con strisce di tinte diverse, con bottoni automatici. Dicevamo che sono ragazze le protagoniste di questa moda: è giusto dunque che si divertano nelle calosce con il tacco come nei sandali sottili.

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