Ansa
1 ott 2014
PFW: Louis Vuitton, un esercito giovanile in un nuovo look
Ansa
1 ott 2014
Tante ragazze, ognuna diversa dall'altra eppure accomunate da un medesimo spirito. E' la contemporaneità individualistica quella che Nicolas Guesquière porta sulla passerella di Louis Vuitton, griffe ammiraglia del gruppo LVMH. La sede della sfilata è la nuova Fondation Louis Vuitton disegnata dall'architetto Frank Gehry, ancora non inaugurata (lo sarà il 27 ottobre) ma pregustata dal mondo della moda in quest'occasione.
Siamo quindi in un luogo modernissimo che ospiterà arte contemporanea, non c'è spazio per la nostalgia. Eppure, dopo l'accoglienza molto tecnologica (grandi schermi led con visi giovani che recitano all'unisono lo stesso discorso di benvenuto) parte una musica che ci riporta molto indietro, e ci stringe il cuore: è il brano più famoso di Simon&Garfunkel, quel The Sound of Silence che romanticamente accompagna anche il finale de Il Laureato. Canzone del 1965, film del 1967: nella preparazione di una sfilata nulla viene scelto a caso, tanto meno la colonna sonora.
Siamo quindi alla fine degli anni Sessanta eppure siamo anche ai giorni nostri, decisamente. Una come Elaine oggi vestirebbe così, dopo essere scappata con il suo Ben dalla chiesa e dalla famiglia-prigione. Quelli erano i tempi della contestazione ma non ancora della violenza: non è rivoluzionaria infatti la moda di Vuitton, ma è giovane, crea un confine preciso tra madre e figlia, sottolinea quello che la signora non ha, la freschezza.
La collezione è difficile da descrivere perché è un insieme di pezzi da elencare. Le gonne corte e svasate, i blazer piccoli, tanti abitini, anche in paillettes, giubbotti e pantaloni svasati sempre un po' corti, in velluto anche a fiori, camicie fantasia e jeans in denim scuro per niente straccione. Oltre a una incredibile serie di borsette matelassé e con catena, da segnalare una lavorazione della pelle a striscioline diagonali colorate e dei mirabili intrecci tra il pizzo e l'uncinetto per magliette e vestitini, anche bianchi e con nastrino al collo. Ognuna può fare la sua combinazione, infilarsi un paio di stivali o stivaletti e via.
C'è un inevitabile paragone da fare, ed è con la collezione Saint Laurent di Hedi Slimane, perché in fondo entrambe le sfilate segnano la strada del nuovo look parigino: ma quello di Slimane è un immaginario inquietante, la sua ragazza vorresti curarla, la giovane donna di Guesquière ha solo l'aria sfrontata, e ci mancherebbe, alla sua età!
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