PFW: Givenchy bambolina fetish in bianco e nero

Stringhe e pizzo, lacci e cuoio: la sfilata di Givenchy è un film in bianco e nero che ognuno può interpretare come vuole. C'è chi vi ha letto la storia di una bambolina nera, versione dark della ballerina da carillon, chi vi ha visto una Giovanna d'Arco sadomaso con capelli alla garconne, chi l'ha definita estremamente sexy e chi strega.

La creatività di Riccardo Tisci vellica tanti immaginari, nessuno troppo tranquillo. La black dolly ha corti abiti-tutù in pizzo, porta stivali-calza di pelle nera a tacco metallico e piede nudo, alterna i corsetti-armatura ai corpetti stringati come dirndl tirolesi, i lunghi grembiuli di cuoio quasi da maniscalco alle marsine di taglio squadrato e fitte di asole metalliche, i vestiti corti da centurione romano tutti pieghe di cuoio e pizzo ai jeans aderentissimi di pelle nera.

La croce - profonda ossessione di Tisci - è stampata sul tulle della blusa. Tutto corto, fetish, aderente, stringato, allacciato e soprattutto in bianco e nero: a interrompere la sequenza, solo qualche tocco di crochet luccicante e di color rosa carne.

Riccardo Tisci guida Givenchy dal 2005 e ultimamente sono circolate voci insistenti che lo vogliono in uscita dalla maison del gruppo LVMH: i rumors si scatenano naturalmente anche sulla destinazione, e la più gettonata è Gucci, marchio del gruppo rivale Kering, al posto di Frida Giannini. Ma sono ovviamente solo voci.