PFW: Emanuel Ungaro, bianco e nero tra pois e plissè

E' un film in bianco e nero la sfilata di Emanuel Ungaro, tutta pois e plissé. La maison famosa per le tinte forti e per le mescolanze azzardate di fantasie colorate, stavolta si presenta in passerella con un black and white che non ammette eccezioni se non nei tocchi lucenti del lamé d'argento.

Il direttore creativo Fausto Puglisi racconta così questa sua collezione, sorprendente ma convincente e in fondo anche molto Ungaro: "Ho visto i pois, che sono stati la firma di Emanuel Ungaro, e improvvisamente ho visto tutto in bianco e nero.

Questa maison ha i suoi codici che vanno rispettati, ma bisogna anche prendersi dei rischi e io ho provato a dare, con il bianco e nero, il senso dei colori".

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Un po' come quando la tv non li aveva, e gli spettatori se li immaginavano, la sfilata scorre piacevolmente, sorretta anche dai materiali e dalle lavorazioni: lane biellesi a rilievo, pois di mohair che trascinano scie nere sul bianco, plissè a taglio sbieco (una tecnica del fondatore Emanuel) anche sul lurex, asole di metallo e plastica con effetto di bolli su camicie e bomber in pelle, giacchini a pois scintillanti realizzati "da straordinari ricamatori italiani, come Graziano".

E' una donna che mette in evidenza il suo lato maschile, un po' alla Charlotte Rampling ritratta da Helmut Newton, in bianco e nero appunto.

Complessivamente un effetto tuxedo: pantaloni plissé, giacche da smoking che diventano lunghi pastrani anche in bianco e con revers neri sottili. E poi un lato femminile molto strong, giovane e da discoteca, con abitini corti a pois o in una miscellanea di pieghe che si avvitano sul corpo.