Ansa
9 mar 2015
PFW: Alberto Biani, rosso india e tessuti maschili
Ansa
9 mar 2015
"Ero partito declinando sei tonalità di rosso e poi sono finito come sempre da un'altra parte" dice Alberto Biani presentando a Parigi la nuova collezione insieme con il suo braccio destro, la figlia Angela.
Lui, autoironico provocatore, vorrebbe che ci occupassimo di cosa manca: "dovreste fare la sintesi di quello che non c'è, che non è stato fatto" dice ai giornalisti. Ed è un modo per insistere sul suo principio fondamentale: "ognuno della moda racconta quello che vuole".
Questo vale anche per il modo di vestirsi, usando i suoi capi e i suoi suggerimenti. Che cambiano ma in fondo restano fedeli a un'estetica "incompiuta", combinata tra concetti e mondi molto distanti.
Stavolta India e Inghilterra dialogano tra il colore stemperato (come solo gli indiani sanno fare perfino con il rosso) e i tessuti maschili, tra le morbidezze orientali e le formalità british.
Il cappotto doppiopetto da uomo in principe di Galles ha i revers a lancia in pelosa lana mohair nera. I calzoni sono ampi, quasi jodhpur, con pinces spostate e volumi ingigantiti: stanno bene con la fascia da smoking in tessuto cravatteria a pois e con il cappotto ampio a ovetto di un rosso aranciato che lega tutto.
Ma anche il soprabito maschile a grandi quadri bianchi e neri incredibilmente non fa a pugni neppure con le sete a righe regimental e nemmeno con la stampa animalier. Eh sì per il prossimo inverno c'è anche il maculato da Biani, perfino per sartoriali tailleur pantaloni.
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