16 apr 2020
OVS recupera terreno nel 2019 e lancia il piano anti-Covid
16 apr 2020
Colpo di coda sul finale d’anno per OVS, che registra un forte miglioramento (in primis) sotto il profilo della redditività. A fronte di vendite 2019 in leggero calo (-1,5%) a 1,37 miliardi di euro, il risultato d’esercizio rettificato è aumentato di 2,6 milioni a 57,7 milioni.

Il gruppo guidato da Stefano Beraldo ha recuperato terreno nel 2019 dopo una prima parte dell’anno “caratterizzata da un calo di marginalità e da uno sfavorevole andamento climatico”, si legge nella nota.
L’ebitda rettificato di OVS è salito di 12,1 milioni di euro a 156,3 milioni, con un recupero di 31 milioni nel secondo semestre (+49%) rispetto allo stesso periodo del 2018. Nell’anno passato, il retailer di moda ha ottenuto una generazione di cassa di oltre 65 milioni, con un flusso di cassa nel secondo semestre pari a 104 milioni, contro i 52 milioni della seconda metà del 2018.
La posizione finanziaria netta rettificata al 31 gennaio 2020 è stata di 309,9 milioni (302,3 milioni se si considera l’impatto positivo del mark-to-market di 7,6 milioni), rispetto ai 375,8 milioni al 31 gennaio 2019.
Ci ha pensato il coronavirus a rovinare la festa di OVS, costretta a chiudere il network di vendita in Italia già dalla seconda settimana di marzo. “L’esercizio 2020 subirà una forte contrazione”, spiega la società, che si attende una riduzione delle vendite anche “post lockdown, più marcata sino all’estate e auspicabilmente più ridotta nella seconda parte dell’anno”.
Da inizio marzo, una cabina di regia istituita per gestire l’emergenza ha identificato alcune aree su cui intervenire per limitare i danni. Come prima mossa, sono state adottate misure di differimento dei pagamenti ai fornitori, per fronteggiare la mancanza di incassi e la riduzione delle vendite attesa nei primi mesi post-lockdown.
In tema affitti, OVS ha chiesto ai locatori la sospensione dei canoni finché i negozi rimarranno chiusi e la rimodulazione degli stessi basata sulle performance degli store. Sul fronte del personale, ha attivato l’utilizzo del fondo ferie maturato, propedeutico alla cassa integrazione, e istituito un fondo di solidarietà finanziato dalle retribuzioni dei dirigenti, destinato a supportare i dipendenti più colpiti da Covid-19.
Le merci acquistate per questa stagione estiva, e largamente invendute, verranno utilizzate nella prossima P/E. Una mossa che “consentirà di ridurre gli ordini e beneficiare di minori pagamenti dovuti all’acquisto della merce, avviando così un favorevole impulso alla generazione di liquidità”.
Il gruppo ha anche tagliato le previsioni di investimento per l’esercizio in corso e riorganizzato il piano di immissioni di merce relativo all’AI 2020. Ridotti al minimo anche tutti i costi non necessari, tanto a livello dei punti vendita, quanto i costi ‘corporate’ e quelli dedicati al sostegno delle vendite.
Nonostante la crisi si sia abbattuta con particolare violenza sul settore retail, la società rimane ottimista per il futuro. Grazie alla “oggettiva qualità delle nostre scorte, supereremo gli impatti finanziari di breve termine e torneremo presto ad una situazione di buon equilibrio”.
Alla luce dell’emergenza, la società ha rimandato la decisione sull’eventuale stacco del dividendo sull’utile 2019 che, se previsto, avverrà entro il prossimo 13 luglio.
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