Ansa
16 mag 2017
Oti e Ittierre: transazione per pagare creditori
Ansa
16 mag 2017
La Oti S.r.l. di Pettoranello del Molise (Isernia) ha concluso una transazione con la Ittierre S.p.A., ex polo tessile di Pettoranello del Molise, per la vendita alla maison JG di John Galliano di circa 70.000 capi di moda e alta moda.
La prima, nata dalla ceneri della seconda, oggi è in liquidazione (mentre la Ittierre è in concordato preventivo) e grazie alla transazione riuscirà a pagare le intere spettanze dei 39 dipendenti e la metà delle spettanze ai fasonisti. La notizia è stata ufficializzata in conferenza stampa dalla commissaria liquidatrice della Oti, Giovanna Palermo Di Meo, nominata dal Tribunale di Milano, perché la Oti appartiene al Gruppo Ikf che ha sede a Milano.
La consegna dei capi Galliano comincerà domani, ma il valore economico della transazione non è stato reso noto. "La John Galliano", ha spiegato Giovanna Palermo Di Meo, "aveva posto un termine perentorio per la conclusione della trattativa, e se la stessa fosse saltata le merci sarebbero andate al macero, non potendo essere cedute con quel marchio JG a terzi soggetti".
"La Ittierre, in forza della predetta transazione, ha incamerato ulteriori somme aggiuntive rispetto alle importanti somme già acquisite e ai vari milioni di euro che si accinge ad incamerare con l'imminente vendita di oltre 300.000 capi in suo possesso, così da poter pagare a sua volta i propri creditori privilegiati, a partire dalle intere spettanze degli altri circa 600 lavoratori già alle dipendenze della Ittierre. Tuttavia, per giungere al suddetto risultato, è necessario che il Ministro dello Sviluppo Economico autorizzi".
"Altro discorso", ha aggiunto, " è quello di una possibile, sebbene difficile, ripartenza dell'azienda (con auspicabile assorbimento anche di parte degli ex dipendenti Ittierre), rispetto alla quale la Oti S.r.l. in liquidazione e la Ittierre S.p.A. in concordato preventivo stanno autonomamente lavorando, ma rispetto alla quale allo stato è stata imposta la consegna del silenzio, al fine di non pregiudicare un eventuale esito positivo delle trattative in corso e comunque di non suscitare speranze e aspettative, che poi potrebbero restare deluse".
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