I giovani consumatori di prodotti di lusso sono più interessati agli orologi meccanici che a quelli connessi, ha affermato il boss del marchio Hublot.

“Pensavamo che l'orologio connesso avrebbe soppiantato parte del nostro settore, ci rendiamo invece conto che non è così, almeno per il top di gamma, al di sopra dei 5.000 franchi svizzeri (quasi 5.000 euro)”, ha affermato Ricardo Guadalupe , durante un'intervista al quotidiano elvetico Le Temps.

“Abbiamo già tutti lo stesso telefono”, ha aggiunto il boss di questo marchio svizzero, di proprietà del colosso francese del lusso LVMH, quindi “i giovani interessati all'orologeria [...] vogliono distinguersi e non indossare gli stessi segnatempo che hanno già tutti”.

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Il marchio con sede a Nyon (cantone di Vaud), strettamente legato al calcio grazie alla sua partnership con la FIFA come cronometrista delle partite della Coppa del Mondo, è stato comunque tra i primi in Svizzera a lanciare orologi connessi di fascia alta.
 
“Gli arbitri avevano bisogno di uno strumento orologiero da poter utilizzare durante le partite. Ecco da dove è nata l'idea di esplorare quest'area dell'orologio connesso”, ha raccontato il CEO di Hublot.

Gli smartwatch restano comunque “un prodotto di nicchia” per il brand, che rappresenta “circa il 5% delle nostre vendite”, ha affermato Guadalupe, pur riconoscendo che le partnership nel calcio offrono un importante “ritorno di immagine”.

Secondo uno studio di Bain and Company e della fondazione italiana Altagamma, il 2022 dovrebbe essere un'ottima annata per il settore del lusso, in particolare grazie ai giovani consumatori.

Pubblicato nel novembre 2022, questo studio rileva che le persone tendono ad acquistare beni di lusso più presto rispetto alla generazione precedente, circa “da 3 a 5 anni prima”, il che lo rende una significativa fonte di crescita per il settore.

L'industria orologiera svizzera ha sperimentato un’annata spettacolare nel 2022. A novembre, le esportazioni di orologi stavano già superando il record del 2021.