Pubblicato il
18 giu 2010
18 giu 2010
Omega riapre il suo museo
Pubblicato il
18 giu 2010
18 giu 2010
6 giu 2010 – Nuovo fiammante, riapre al pubblico il museo Omega a Bienne, nel cantone svizzero di Berna, dopo molti mesi di lavori di rinnovo e restauro.
Il museo Omega dopo il suo rinnovo |
Allestito nel 1984 per illustrare il glorioso patrimonio del marchio, il museo offre ora una lettura più contemporanea delle collezioni Omega, con la novità di una sezione dedicata esclusivamente ai prototipi. Degli orologi messi a punto da Omega ma che, per varie ragioni, non sono mai stati posti in commercio.
Stephen Urquhart, presidente di Omega, che ha paragonato la durata dei lavori a uno scavo archeologico, ha dichiarato che "non solamente abbiamo rinnovato l'insieme del museo, ma abbiamo anche restaurato numerosi elementi di questo palazzo d'epoca che lo ospita. Questo progetto ci ha dato l'opportunità di rivedere e riclassificare l'intera nostra collezione. Alcuni oggetti, dei quali neanche conoscevamo l'esistenza, saranno presentati per la prima volta in assoluto al pubblico". Come l'orologio da taschino dello scienziato Albert Einstein.
Considerati dal principio alla fine, gli oggetti esposti ricostruiscono cronologicamente con efficacia la ricca storia del produttore di orologi, dalle sue incursioni nel cinema, cogli orologi di James Bond e di Lawrence d’Arabia, ai suoi legami privilegiati con lo sport, in particolare con i Giochi Olimpici, come cronometrista ufficiale.
Altri pezzi d'archivio dalla forte carica simbolica: il banco da lavoro utilizzato da Louis Brandt ai suoi inizi più di 160 anni fa e ovviamente il celebre Speedmaster, "Moonwatch" scelto dalla NASA come cronografo ufficiale nel 1965 e indossato nel 1969 durante la missione Apollo 11. Questo modello continua ad essere portato al polso dagli astronauti di tutte le missioni della NASA.
Di Emilie-Alice Fabrizi (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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