Off-White, Autunno-Inverno 2021: divertimento con Virgil e M.I.A.
Dobbiamo riconoscere una cosa a Virgil Abloh e al suo marchio Off-White: ecco uno stilista che sa come mettere in scena uno show. Come nella sua nuova sfilata di domenica pomeriggio a Parigi, conclusasi con un mini-concerto dal vivo di M.I.A., mentre un'orda di top superfamose di oggi e di ieri ha sfilato abbigliata con le sue ultime creazioni.

Questa collezione intitolata “Laboratory of Fun” è stata la più couture e la più raffinata svelata fino ad oggi da Virgil Abloh, forse il culmine del riposizionamento del marchio su un mercato d’alta gamma più esclusivo.
Questa settimana, il designer di Chicago ha aperto un nuovo flagship store in rue de Castiglione, il primo di Off-White a Parigi, via intitolata al famoso diplomatico e umanista italiano Baldassarre, autore de Il Cortigiano, l'edificante racconto delle avventure in una corte nobiliare di un provinciale ambizioso. La boutique si trova poi a soli cinquanta metri da un altro classico del lusso aristocratico: Louis Vuitton, marchio per il quale Virgil Abloh svolge le sue altre funzioni, quelle di direttore creativo del menswear.
Bella Hadid ha aperto e chiuso la sfilata, nella stessa versione elettrica del blu infinito di Yves Klein. In apertura, una vestaglia da cocktail in velluto completata da stivali alti fino alla coscia finemente marmorizzati e grandi creazioni di bigiotteria in stile grappolo d'oro. Meno felice il finale: un abito da flamenco dello stesso velluto, con inserti a forma di pneumatico sui fianchi e sul petto. Se Bella non era mai stata così allegra come al suo primo passaggio, stava chiaramente facendo una smorfia quando la sfilata si è conclusa e si è voltata davanti alla fossa dei fotografi, risultando così piccola da sembrare quasi ridicola.

Poi è arrivata la super top della moda indie degli anni '90, Amber Valletta, con la sua caratteristica andatura, un movimento che parte dalle spalle, scivolando nel mezzo di una serie di colonnine in compensato degne di Charles Rennie Macintosh vestita con un abito di pelle stirata blu e un blazer con bottoni decentrati. Dei tailleur blu di Prussia in fresco di lana sormontati da cappelli cloche a quadretti, o altri in pelle ecrù, erano perfettamente in tono con il buon gusto borghese, prima che lo stilista cambiasse marcia per la sera, con un trio di abiti con le pinces allungati sui fianchi. Outfit ideali per l'inaugurazione di una galleria.
“La collezione è una testimonianza, fra l’altro, del mio passato di architetto”, ha spiegato Virgil Abloh nelle note al programma.
La sua principale invenzione stilistica è stata una serie di corsetti in miniatura delicatamente diabolici con corna di stoffa, ma indossati come una maschera sulla testa, invece che sul busto.
Per questa sfilata mista, Virgil Abloh ha anche tagliato dei blazer di nylon arancioni molto chic, dei piumini trapuntati oversize e senza maniche e una serie di pantaloni larghi e voluminosi - giocando sistematicamente su perforazioni e forme allungate nella parte posteriore.

Al momento del finale, gli invitati hanno quasi fatto a pugni per conservare una copia dell'invito (un quadrato di plexiglas color lime, con impresso il marchio). Del resto, la collezione stessa evocava forme disegnate con uno stencil. Tutto sommato, è stata la dimostrazione più sartoriale e tradizionalista di Virgil Abloh fino ad oggi, senza la presenza di una t-shirt da DJ e con una dose minima di streetwear. Per un risultato complessivo comunque attualissimo e carico di sicurezza.
Virgil era così sicuro di sé che è uscito a salutare gli invitati e a fare un giro per la sala prima ancora della sfilata. Come tutti i suoi spettatori, era in mascherina. Infine, ha fatto un ultimo giro del podio in testa ai suoi modelli, per finire sulla passerella prendendo la mano di M.I.A., che ha interpretato una versione energica del suo iconico successo “Paper planes”.
In effetti, ecco un vero laboratorio del divertimento!
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