Oerlikon implementa una divisione di lusso dopo l'acquisto degli accessori in metallo di Riri

Di

Matthieu Guinebault

Versione italiana di
Gianluca Bolelli

Pubblicato il
8 mar 2023

Con l'acquisizione dello specialista svizzero di forniture metalliche e accessori per l'abbigliamento Riri, il gruppo industriale Oerlikon ha completato la propria offerta destinata al settore del lusso. L’operazione costituisce anche un'opportunità per il produttore di macchine e forniture tessili di implementare una nuova business unit dedicata al settore, Oerlikon Luxury, che sarà guidata dall'ex direttore generale di Riri, Renato Usoni.

Attraverso questa nuova divisione, Oerlikon intende consolidare la propria posizione di protagonista nel mercato degli accessori metallici (cerniere, bottoni, rivetti, ecc.) nel comparto del lusso.

Il gruppo elvetico sottolinea a questo proposito un'accelerazione della domanda di rivestimenti PVD, o deposizione fisica in fase vapore, che consentono la posa di superfici ceramiche a protezione delle superfici metallizzate. Un processo su cui il gruppo intende distinguersi attraverso un processo specifico meno dannoso per l'ambiente.

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“Questa acquisizione consente di sfruttare le competenze chiave di Oerlikon nei rivestimenti PVD per applicarle al mercato del lusso”, osserva il presidente esecutivo Michael Suess. “L'esperienza combinata, la tecnologia all'avanguardia e il know-how del mercato del lusso fanno di Oerlikon un leader di mercato in questo settore. Non vediamo l'ora di lavorare in partnership con i nostri clienti del lusso e di aiutarli a evolversi verso pratiche più sostenibili”.

Il perfezionamento dell'acquisizione di Riri e il lancio della divisione lusso arriva in un momento complesso per il gruppo, che ha mostrato un aumento di fatturato del 9,8% nel 2022, a 2,89 miliardi di euro, ma un utile netto in calo del 44,9%, a 94,2 milioni di euro. Prudente riguardo all'evoluzione della domanda di macchine tessili nei prossimi mesi, il gruppo ha indicato pochi giorni fa che sta valutando l'eliminazione di 800 posizioni tra i suoi dipendenti, che sono 12.100 secondo il portale del gruppo svizzero.