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Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 gen 2020
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Ode al multiculturalismo alla Fashion Week maschile di Londra

Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 gen 2020

La Fashion Week di Londra, dedicata alle collezioni per l’uomo della stagione Autunno-Inverno 2020, conclusasi lunedì, ha celebrato il multiculturalismo, a poche settimane dalla Brexit. Cosa c’era di meglio di un vento che soffia dai Caraibi per riscaldare l’inverno londinese? In particolare, sono stati gli stilisti Grace Wales Bonner e Nicholas Daley ad esplorare le loro doppie origini giamaicane e britanniche.

Paria Farzaneh - Autunno-Inverno 2020 - Menswear - Londra - © PixelFormula


Grace Wales Bonner ha spiegato all’AFP di essersi divertita a “strapazzare un tantino” le materie prime british “molto tradizionali, molto riconoscibili”, proponendo ad esempio i berretti di lana delle Shetland nei colori della Giamaica. Laureatosi come lei alla prestigiosa scuola d’arte londinese Central Saint Martins, anche Nicholas Daley ha celebrato le proprie origini giamaicane in una collezione i cui riferimenti vanno dal jazz sperimentale all’arte astratta.
 
Come Wales Bonner, Nicholas Daley è stato influenzato dalle opere colorate di Frank Bowling, pittore astratto britannico nato in Guyana al quale il museo londinese della Tate Modern ha dedicato una retrospettiva lo scorso anno. Un’ispirazione che si ritrova in un poncho con cappuccio multicolore. I pantaloni in tartan rosso o blu, emblematici della Scozia, di cui Nicholas Daley è anche originario, s’indossano con scarpe da basket Adidas nere personalizzate, per un look neo-bohémien.

Il pubblico venuto ad assistere alla sfilata di Paria Farzaneh sabato scorso si è ritrovato trasportato in Iran per la celebrazione di un matrimonio, una scena tanto più sorprendente perché avvenuta all’indomani della morte del generale iraniano Qassel Soleimani, ucciso da un attacco di droni americani. “In questi tempi incerti, è bello vivere un momento di festa”, ha affermato la stilista britannica d'origine iraniana dopo lo show.

Edward Crutchley - Autunno-Inverno 2020 - Menswear - Londra - © PixelFormula


Alle donne viene chiesto di sedersi da una parte, agli uomini dall'altra, per assistere allo scambio delle promesse degli sposi, in lingua farsi. Lo sposo indossa una giacca con cappuccio che si chiude con una zip che arriva fino agli occhi. Né frac né completi tre pezzi per gli ospiti: questa collezione di streetwear in collaborazione con Gore-tex è waterproof, traspirante ed ecologica. Il poliestere ed il nylon provengono da bottiglie di plastica o reti da pesca riciclate. Stampe floreali e delicate, firma della stilista, orlano le maniche dei parka color kaki o ravvivano i cappucci degli anorak.
 
È una “epoca glam” per lo stilista Edward Crutchley, una delle stelle nascenti della moda britannica. La sua collezione ruota attorno al tema dell'opulenza e non esita ad andare contro corrente proponendo un voluminoso cappotto di visone come suo pezzo forte.
 
Cappelli triangolari ispirati agli Herero, popolo della Namibia, spalle che prendono in prestito le loro forme dagli abiti tradizionali filippini, pantaloni da smoking o camicie hawaiane in colori psichedelici, la collezione è un mix stravagante di generi, che celebra un mondo senza confini.
 
Da Stefan Cooke, gli uomini indossano cappotti di tweed con scollo a barchetta dall’eleganza che rievoca gli anni ‘20. Il marchio creato nel 2017 da Jake Burt e Stefan Cooke spinge più in là i confini tra il femminile e il maschile e propone una silhouette slanciata. In questa stagione il duo ha collaborato con Lee jeans, rivisitando giacche e pantaloni in denim con l’aggiunta di borchie e rivetti, fino a 5.000 per pezzo.

Bethany Williams - Autunno-Inverno 2020 - Menswear - Londra - © PixelFormula


Oggi molti stilisti si impegnano a utilizzare materiali riciclati o tecniche rispettose dell’ambiente, come Priya Ahluwalia, che dà nuova vita ad abiti usati.
 
Bethany Williams raddoppia questo impegno con un approccio sociale. Consacrata “talento emergente” il mese scorso alla cerimonia annuale dei Fashion Awards, i premi britannici per la moda, la stilista trentenne in questa stagione ha lavorato con il progetto The Magpie, che aiuta madri e bambini senzatetto. Cappotti con maniche ultra lunghe con frange sul collo, tute multi-materiale: qui il capo viene indossato super ampio e i colori esplodono.
 
La madre della designer ha persino lavorato a maglia di persona alcuni pezzi. Ed è stata premiata: la collezione celebra l'infanzia, la maternità e la famiglia.

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