Ansa
7 giu 2023
Ocse stima una crescita 'modesta' per l'Italia
Ansa
7 giu 2023
L'Italia dovrebbe registrare una "crescita modesta" nel 2023 e 2024, con il Pil che rallenterà dal 3,8% del 2022 all'1,2% quest'anno e all'1% il prossimo. Lo scrive l'Ocse nell'Economic Outlook. "I rischi per la crescita”, si legge, “sono sostanzialmente bilanciati" anche grazie agli elevati risparmi delle famiglie "che potrebbero guidare a un rimbalzo della domanda interna più rapido" del previsto. "Al contrario”, avverte l'Ocse, “ricadute negative dalla recente turbolenza del settore bancario internazionale o ulteriori ritardi nell'attuazione dei progetti di investimento pubblico del Pnrr potrebbero rallentare la crescita".

Per quello che riguarda invece l'evoluzione del carovita, "nel complesso, la combinazione di prezzi dell'energia più bassi, condizioni finanziarie più restrittive e politiche fiscali moderatamente restrittive dovrebbero portare a un graduale allentamento delle pressioni inflazionistiche pur consentendo una modesta ripresa dell'attività".
Il rapporto sottolinea quindi che "dopo una contrazione nel quarto trimestre del 2022, il Pil reale è aumentato dello 0,6% nel primo trimestre del 2023. I recenti indicatori ad alta frequenza indicano una crescita modesta nel breve termine". E mentre la produzione industriale e le vendite al dettaglio "rimangono contenute, la fiducia delle imprese e dei consumatori si è rafforzata rispetto agli ultimi mesi. Il tasso di disoccupazione è storicamente basso, i posti vacanti sono numerosi e l'occupazione continua a crescere in modo robusto, nonostante la diminuzione della popolazione in età lavorativa. Il vivace mercato del lavoro e i recenti ribassi dei prezzi dell'energia stanno stabilizzando i redditi reali delle famiglie, sostenendo una modesta ripresa del consumi privati ;;nella prima metà del 2023".
Gli economisti di Parigi segnalano inoltre che l'inasprimento della politica monetaria dell'area dell'euro ha portato a un aumento significativo degli oneri finanziari per famiglie e imprese, con tassi sui prestiti bancari aumentati di oltre 2 punti percentuali durante l'ultimo anno. "Il governo - ricordano ancora - eliminerà gradualmente le misure fiscali per attutire l'impatto dello shock sui prezzi dell'energia famiglie e imprese a metà del 2023. La maggior parte delle misure di sostegno alla crisi energetica adottate nel 2022, come ad esempio detrazioni fiscali sulle bollette elettriche delle imprese, riduzioni degli oneri fissi su gas ed energia elettrica, nonché sostegno mirato al reddito per le famiglie a basso reddito - sono stati prorogati fino alla prima metà del 2023. Ma la generosità è stata ridotta e alcune misure inefficienti in termini di costi e non mirate, come la riduzione dei le accise sui combustibili fossili, sono state abolite".
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