Occhialeria italiana: previsioni “drammatiche” per il 2020

Di

Laura Galbiati

Pubblicato il
17 giu 2020

Dopo un 2019 dai risultati confortanti, la pandemia di coronavirus ha colpito duramente l’occhialeria italiana. È quanto emerge dai dati divulgati da Anfao, l’Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici, che riunisce le aziende del settore.

 
Lo scorso anno, La produzione italiana di occhiali è stata pari a 3.991 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto al 2018; il totale delle aziende è rimasto pressoché costante con 879 imprese a livello nazionale, l’1,4% in più rispetto all’anno precedente. Anche sul fronte occupazionale la situazione è stata positiva, con 18.082 addetti a fine 2019, in crescita del 2,3%.
 
L’export complessivo di montature, occhiali da sole e lenti, che assorbe circa il 90% della produzione del settore, è salito del 3,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di 3.876 milioni di euro. L’Europa si è confermato il primo mercato, con poco meno del 50% delle esportazioni totali e una crescita complessiva del 2,2%. L’America, secondo mercato con il 33% del totale, è salita del 6,7%, mentre l’Asia (oltre il 16% del totale) ha registrato una progressione del 3,4%.

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Con questi numeri, l’Italia si conferma al secondo posto a livello mondiale, in termini di valore, per le esportazioni di occhiali da sole e montature, dopo la Cina; considerando però solo il prodotto di fascia alta, le esportazioni italiane si posizionano al primo posto, con una quota a valore vicina al 70%.
 
Per quanto riguarda il primo trimestre 2020, già a gennaio si registravano segnali di incertezza dovuti agli eventi in Medio Oriente, in primis il conflitto USA-Iran. L’emergenza Covid-19 ha inasprito tali incertezze, colpendo innanzitutto Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan, che rappresentano il 7,7% dell’export totale del settore (poco meno di 300 milioni di euro) e il primo bacino di approvvigionamento per materie prime e semilavorati (circa il 64% dell’import).
 
A livello di esportazioni, il primo trimestre 2020 si è chiuso per l’occhialeria italiana con una perdita in valore del -17,7%, circa 200 milioni di euro in meno rispetto al primo trimestre del 2019. La contrazione si è concentrata principalmente nel mese di marzo (-43,6%), mentre gennaio ha chiuso in linea con il 2019 (+2,9) e febbraio ha risentito delle difficoltà legate alla sola area asiatica (-3,8%). A livello geografico, nei primi tre mesi dell’anno le perdite sono state del -20,3% in America, del -16,5% in Europa e del -16,3% in Asia.
 
La vera ecatombe si è poi registrata in aprile, con una flessione del -80%; maggio ha visto una prima ripresa, ma si è comunque chiuso a -33% in termini di sell-out.
 
Sulla base di questi dati, le previsioni elaborate da Anfao parlano di un primo semestre in chiusura a -40% nelle esportazioni; se non dovessero presentarsi nuove recrudescenze dell’emergenza, il secondo semestre potrebbe arrivare a registrare per le esportazioni un -7% in valore. Complessivamente, la previsione sulle esportazioni dell’occhialeria italiana nel 2020 potrebbe attestarsi intorno a una perdita del -25%, pari a quasi 1 miliardo di euro.