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3 mag 2021
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O Bag punta sulla sostenibilità, cresce nel digitale e nel retail

Pubblicato il
3 mag 2021

È un percorso ben chiaro e rivolto alla massima sostenibilità quello che Michele Zanella ha in mente per O bag, il marchio di borse in gomma componibili e personalizzabili da lui fondato, che fa capo all’azienda veneta Full Spot. Un percorso che oggi vede una nuova e importante tappa con il lancio di “O bag Unique”, la prima borsa nata dalla fusione di scocca e manici in un solo modello, che la rende un vero e proprio "pezzo unico".

Michele Zanella, fondatore di O bag


Lanciata con la PE 2021, la nuova proposta, completamente made in Italy, presenta un design contemporaneo e una forma che combina linee morbide ad altre più rigorose. Le dimensioni notevoli la rendono adatta per contenere tutto ciò che può servire a una donna e la lunghezza dei manici consente di portarla anche a spalla. Per la prima stagione, la O bag unique è disponibile in 8 colori, dai più classici a quelli più di tendenza.
 
“Siamo da sempre un’azienda attenta alla sostenibilità, ma ci stiamo lavorando sempre di più. Nel business plan per il prossimo triennio abbiamo in previsione grossi investimenti in ricerca e sviluppo di materiali green. Oltre ai prodotti, vogliamo studiare anche un packaging sostenibile, dove l’etilene utilizzato provenga da fonti rinnovabili; puntiamo a un mix tra i nostri materiali classici e altri che arrivino da filiere del riciclo”, ha raccontato Zanella, CEO di Full Spot, a FashionNetwork.com. “Già nel 2019 abbiamo sviluppato un packaging green per le O shoes e le O slippers, la nostra linea di calzature in compound termoplastico: il loro sacchetto, totalmente made in Italy, è realizzato in Green PE al 60%, un materiale che non contiene petrolio ma deriva dalla lavorazione della canna da zucchero, è riciclabile al 100% nella plastica e contribuisce a un risparmio di 3 tonnellate di emissioni di CO2, riducendo le emissioni nocive di gas serra. Un altro importante step nel nostro percorso verso la sostenibilità è stato entrare a far parte, nel 2016, del Fur Free Retailer Program di Fur Free Alliance, una coalizione internazionale di oltre 40 organizzazioni che lavorano per porre fine allo sfruttamento e all’uccisione degli animali da pelliccia”.

Tra le innovazioni in termini di materiali su cui O bag si focalizzerà nel secondo semestre dell’anno, una fusione tra il sughero riciclato e il compound termoplastico, che permetterebbe di ridurre del 22% l’uso di quest’ultimo. Il sughero è infatti un valido alleato nel mantenimento della biodiversità, è un materiale rinnovabile e ottenuto da alberi vivi e quasi tutti i prodotti realizzati in sughero sono altamente riciclabili. Per quanto riguarda il packaging, l’azienda sta lavorando per sostituire quello degli O clock con un’alternativa che vede l'uso di polipropilene mixato con legno di recupero, un primo passo per arrivare a sostituire tutto il packaging con soluzioni ecosostenibili o riciclate.
 

La nuova O bag Unique


“Nel 2017 abbiamo avviato un progetto di riciclo che permette ai clienti di portare nei nostri negozi tutti gli oggetti che non vogliono più usare, ai quali o riusciamo a dare una seconda vita, oppure ne sminuzziamo i materiali e li riutilizziamo riciclandoli. ”, prosegue Zanella. "Idealmente vorremmo arrivare a essere un’azienda che ricicla se stessa: borse e ciabatte che possano essere reimmesse nel percorso produttivo, dando loro un’altra forma e una nuova vita”.
 
Oltre alla sostenibilità, un altro asset su cui O bag sta puntando è il digital, sull’onda del successo dell’e-commerce del brand, cresciuto del 30% nel 2020 e arrivato a rappresentare il 28% del fatturato totale. O bag ha recentemente lanciato il nuovo sistema di vendita digitale “Scan & Buy”, che accorcia le distanze tra clienti e punti vendita o partner wholesale, offrendo l’opportunità di accedere ad un vero e proprio showroom digitale con tutte le collezioni disponibili.

Se il proprio negozio di fiducia è chiuso oppure non si trova il prodotto, basterà riprendere il QR Code con la fotocamera del proprio smartphone per poter procedere con l’acquisto, che arriverà direttamente a casa senza costi di spedizione. Un progetto omnichannel, dunque, pensato per supportare i canali distributivi in questo momento così difficile: O bag, infatti, si fa carico dei costi di spedizione e riconosce una percentuale sulle vendite generate da ogni singolo punto vendita, grazie ad un sistema di tracciamento digitale che permette di verificare la provenienza della vendita.
 
“La nostra multicanalità prevede una catena con anelli uniti e un beneficio del business che va a favore di tutti”, aggiunge Zanella. “Il 70% del nostro volume d’affari è rappresentato dal retail fisico, ma ci siamo dovuti adattare ai problemi causati dalla pandemia e adeguare i nostri strumenti di vendita, avvicinandoli al cliente stesso. In questo modo si crea anche una dipendenza positiva tra un canale e l’altro”.


O bag ha lanciato il nuovo sistema di vendita Scan & Buy


Ma l’azienda, che oggi conta circa 400 punti vendita tra monomarca e corner, continua comunque a puntare anche sul retail fisico: dopo aver inaugurato una ventina di nuovi spazi lo scorso anno, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, O bag ha in programma altrettante aperture anche per il 2021, un po’ in tutto il mondo, tra boutique dirette, partner wholesale e corner nei mercati strategici.
 
Per quanto riguarda l’Italia, il brand è recentemente arrivato con dei corner in Friuli-Venezia Giulia, precisamente a Udine, Fiume Veneto e Pordenone; in Sicilia, a Catania, all’interno di quattro centri commerciali; in Calabria, a Catanzaro, nel centro commerciale Le Fontane; in Veneto, a Mirano e Lazise. Le prossime aperture saranno ancora in Veneto (Thiene, San Giovanni Lupatoto e Verona); in Friuli Venezia Giulia a Gemona del Friuli; e in Sicilia a Cefalù.
 
Sul fronte estero, nei prossimi mesi sono previsti opening a Varsavia, nei centri commerciali Atrium e Arkadia, al Focus mall Zielona Góra, a Kiev nel Lavina Mall, a Bodrum (Turchia) con un corner in un duty free, 10 corner nei grandi magazzini Liverpool, in Messico. Gli spazi già inaugurati sono all’interno dell’Amsterdam Style Outlets di Halfweg, nello Shopping Mal K11 di Wuhan, a Las Vegas nel Casinò Cesar’s forum shops, nel Casinò Caesar Palace, a Minsk (Bielorussia) nel centro commerciale Palazzo, a Yerevan (Armenia) nel centro commerciale Dalma Garden Mall e a Budapest.
 
“Per quanto riguarda il fatturato, come per tutti il 2020 e questo inizio di 2021 non sono stati facili: abbiamo potuto tenere i negozi aperti per meno della metà del tempo; inoltre senza sabati e domeniche è difficile avere un riscontro economico positivo. Nonostante questo abbiamo avuto una perdita inferiore a quella che temevamo, grazie anche alla crescita del digitale. Ci aspettiamo nella seconda parte dell’anno la volontà da parte dei clienti di tornare ad un consumo più normale”, conclude Zanella. “Sul fronte prodotto e ampliamento delle gamme, eravamo già partiti con un progetto importante sul travel, che abbiamo dovuto rallentare ma che riprenderemo tra settembre e ottobre; penso che per noi diventerà un mercato importante. Per ora abbiamo lavorato molto sul segmento zaini, ma l’obiettivo a lungo termine è il trolley. Infine, ci piace molto il mondo delle scarpe e delle sneaker, che potrebbe diventare una nuova direttrice di sviluppo”.

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