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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 dic 2016
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3 minuti
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Nuova era per il gruppo G-III: il CEO e i direttori creativi di DKNY se ne vanno

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 dic 2016

G-III Apparel ha pubblicato i suoi risultati del terzo trimestre d'esercizio nella tarda serata di giovedì, ma la storia che interessava di più a tutti era quella di DKNY, il marchio che ha comprato dal gruppo francese LVMH. Il giorno in cui ne è stata completata l'acquisizione, il CEO e i capi creativi di DKNY hanno annunciato la loro partenza.

DKNY - primavera-estate 2017 - Womenswear - New York - © PixelFormula


La notizia non può essere una sorpresa per tutti quelli che sanno quanto l'etichetta abbia dovuto lottare per costruirsi lo slancio di cui aveva bisogno per crescere nel periodo in cui era nell'orbita di LVMH. Le collezioni focalizzate sullo streetwear di Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow hanno ricevuto recensioni contrastanti, anche se la loro sfilata per la PE 2017 nel mese di settembre è stata elogiata dalla critica.

I due hanno avuto il controllo creativo del brand per quasi due anni e hanno dichiarato che la decisione di lasciare è tutta loro. “Data la vendita della società e il successivo cambiamento delle sue strategie, abbiamo deciso di dimetterci e di concentrarci sul nostro business di Public School”, hanno affermato gli stilisti in un comunicato.

I due designer lasciano nello stesso momento in cui anche il CEO di Donna Karan International, Caroline Brown, si dimette. La Brown ha dichiarato: ”Siccome Donna Karan International è in transizione verso la nuova proprietà e perciò prenderà nuove direzioni, ho deciso che era il momento giusto per andarmene ed esplorare nuove possibilità. So che la compagnia resta in buone mani sotto la nuova leadership di G-III per la prossima fase del suo sviluppo”. Per il momento non sembra che Caroline Brown abbia già avuto offerte per altri incarichi.

Donna Karan International è stato venduto a G-III per 650 milioni di dollari (610,2 milioni di euro). LVMH aveva precedentemente annunciato l'adozione di una nuova strategia per concentrarsi sulla linea del gruppo DKI più economica, DKNY, ma gli analisti hanno ricordato che il colosso francese del lusso ha faticato a risollevarne le sorti. Comunque, quest'estate ha comunicato di aver venduto il brand solo dopo il contatto creato da G-III. L'azienda americana ha riferito all'epoca di aver intravisto “una significativa opportunità di mercato” nel marchio, che poteva aggiungere alle sue licenze di Calvin Klein, Tommy Hilfiger, Karl Lagerfeld e Ivanka Trump, fra le altre.

Il CEO di G-III, Morris Goldfarb, ha affermato di credere che DKNY possa raggiungere vendite annuali per 1 miliardo di dollari, aggiungendo che sta “lavorando a stretto contatto con i nostri partner e attraverso la nostra forte rete di licenze, [e] siamo fiduciosi di poter portare rapidamente sul mercato una completa e coinvolgente offerta di lifestyle che riporterà alla ribalta i brand di Donna Karan International ed emozionerà i consumatori”.

Non sappiamo se sarà assunto un nuovo direttore creativo per DKNY: alcuni analisti suggeriscono che possa anche non essere nominata una nuova figura di questo tipo.

E' chiaro però che G-III ha bisogno che la sua ultima acquisizione sia un successo. Giovedì scorso la società ha riferito di aver ottenuto un utile ancora una volta lontano dalle attese degli analisti. Il suo utile netto del 3° trimestre è infatti sceso del 19%, a 70,6 milioni di dollari (circa 66,3 milioni di euro), mentre le vendite sono diminuite del 2,9%, a 883,5 milioni di dollari (circa 829,5 milioni di euro). Le sue azioni hanno perso il 10% dopo la chiusura dei mercati.

Goldfarb si è però mostrato ottimista, e ha detto che crede “che i nostri marchi premium (compresi quelli che arrivano a noi insieme con l'acquisizione del business di Donna Karan) ci posizionano estremamente bene per aumentare le vendite e incentivare la crescita degli utili anche in futuro. Vediamo un'opportunità di crescita dei ricavi di vari miliardi di dollari per la nostra azienda nel corso del tempo”.

Perché precipitano le vendite? La società ha detto che la vendita all'ingrosso di prodotti non-capispalla rimane la sua categoria più forte ma, come gli analisti avevano previsto, il tempo più caldo di questa stagione ha causato problemi. Di conseguenza, l'azienda ridurrà la sua esposizione in questa categoria dell'outerwear e ciò potrebbe voler dire che con ogni probabilità convertirà alcuni negozi che attualmente vendono capispalla in punti vendita DKNY.

Sandra Halliday (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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