12 lug 2017
Nilit lancia il marchio Sensil per la sua fibra Nylon 6.6
12 lug 2017
L’israeliana Nilit, azienda leader mondiale nella produzione di fibre di Nylon 6.6, ha annunciato nel corso di Interfilière, la fiera parigina di abbigliamento intimo e mare, il lancio di Sensil, nuovo marchio per la sua fibra Nylon 6.6. “A seguito di un'ampia e accurata analisi di mercato e di uno studio approfondito sui cambiamenti che attraversano la filiera tessile, le nuove esigenze dei consumatori e le prossime proiezioni di stile, Sensil si configura come la fibra premium Nylon 6.6 per eccellenza”, precisa la società fondata nel 1969 che ha sede a Migdal HaEmek ed è diretta dal CEO Michael P. Levi.

"Il sistema moda è a un punto di svolta, emozionante e critico allo stesso tempo", ha affermato Pierluigi Berardi, Direttore Marketing di Nilit. "Cresce il numero di consumatori consapevoli alla stessa velocità con cui crescono le loro aspettative. Sono più informati, esigenti, capiscono e cercano la vera anima del prodotto: se la scelta è questa, Sensil è l’ingrediente perfetto”.
Il tessuto Sensil di Nylon 6.6 grazie alla sua natura ha un aspetto unico, morbido, resistente, caratteristiche che si mantengono inalterate per tutta la vita del capo. Tra i plus di Sensil vanno citati il controllo della temperatura corporea (caldo e freddo), l’allontanamento del sudore dalla pelle, la resistenza ai raggi UV, l’effetto antibatterico no-smell permanente. Secondo la società, la nuova fibra rappresenterà un nuovo standard di qualità per l’abbigliamento intimo, l’abbigliamento sportivo, la calzetteria e i capi ad elevato contenuto tecnologico. Sensil sarà supportato da un piano di comunicazione e marketing globale che Nilit definisce “innovativo e audace”, e coinvolgerà i produttori di tessuti, brand, retailer e consumatori attraverso fiere ed eventi, stampa e pubblicità digitale, social media, pubblicità ed eventi in-store in collaborazione con i partner della società.
Nilit è stata fondata nel ’69 da Ennio Levi, che emigrò in Israele dalla natia Italia con la sua famiglia. La produzione iniziò effettivamente nel 1974 facendo di Nilit il primo produttore israeliano di nylon. L'azienda opera in più di 70 Paesi e possiede stabilimenti di produzione in Israele, Germania, Italia, Cina e Stati Uniti, impiegando oltre 1.500 persone in tutto il mondo. Il gruppo è gestito da Michael P. Levi, che gestisce le società di famiglia Levi, tra cui appunto Nilit e anche MCA Ltd., l'unico importatore e distributore dei marchi di automobili Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth, Iveco e Subaru in Israele. Il suo fatturato 2015 è stato di 1,754 milioni di euro.
Nilit possedeva fino a quest’anno due divisioni: ‘Nilit Fibre’, specializzata nella polimerizzazione, filatura e tessitura dei filati Nylon 6.6 per applicazioni tessili, e ‘Nilit Plastics', produttrice di nylon 6.6, nylon 6 e composti PBT per stampaggio a iniezione, monofilamenti, estrusione del profilo e soffiaggio e fusione di film utilizzati poi per creare componenti di automobili, beni di consumo, prodotti medici ed elettronici. Ma nel febbraio scorso, Nilit ha ceduto nella sua interezza quest'ultima divisione alla statunitense Celanese. I dettagli finanziari dell’operazione non sono stati comunicati.

L’acquisizione ha riguardato marchi, brevetti, impianti per compounding e rete commerciale, si legge sul sito della testata web “Polimerica”. Nilit manterrà invece la proprietà delle fibre di nylon e degli impianti di polimerizzazione presenti in Israele, USA, Cina e Brasile. Una volta completata l’operazione, nel secondo trimestre di quest’anno, marchi, brevetti, attività produttive e rete commerciale di ‘Nilit Plastics’ saranno integrati nella divisione ‘Engineered Materials’ di Celanese. Le due società continueranno però ad operare sul mercato in modo indipendente, continua “Polimerica”.
A seguito della transazione, ricorda ancora il sito “Polimerica”, lo scorso aprile la società ha comunicato che chiuderà in modo definitivo ad aprile 2018 il suo impianto produttivo di Rho, nel milanese (46 gli esuberi), perché lo stabilimento italiano, a differenza dei due siti produttivi tedeschi e di quello cinese, non è parte delle attività di compounding di poliammide che Nilit trasferirà nei prossimi mesi a Celanese.
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