Nicolas Di Felice dà nuovo impulso a Courrèges
Ritorno in passerella riuscito per la maison Courrèges, ora curata da Nicolas Di Felice. Con la collezione per l’Autunno-Inverno 2021/22, presentata nel quadro della Fashion Week virtuale di Parigi, la famosa casa di moda transalpina apre un nuovo capitolo della sua storia, svelando un guardaroba fresco, giovane e ben inserito nel proprio tempo senza però rinnegare le sue origini.
Effetti grafici, silhouette molto corte, linee geometriche, monoblocchi di colori, vinile e pelle da tutte le parti… Si ritrova il DNA della maison, che ha bruscamente paracadutato la moda nel futuro più di mezzo secolo fa. Attraverso piccole creazioni semplici e facili da indossare, mai banali e con una vera attenzione ai dettagli, il nuovo direttore artistico rivisita i codici della griffe con un tocco contemporaneo, iscrivendosi nella linea di André e Coqueline Courrèges, e facendo riferimento in particolare ai primi anni creativi della coppia.
Già il défilé da solo si erge a manifesto di questa nuova era, con le modelle a sfilare in un cubo gigante a cielo aperto, di un bianco immacolato, con l’unica presenza di una telecamera piantata nel suo centro. Lo spazio, la stazione di Gare des Mines ad Aubervilliers, situata nell’hinterland di Parigi, viene preso d’assalto da alcuni giovani al termine dello show, che ne scavalcano le pareti liscie e bianche per unirsi alla festa.
Percorrendo con disinvoltura tutto il perimetro di questo set dall’aspetto futurista, la ragazza Courrèges sembra essersi proiettata direttamente dagli anni ‘60 al mondo d’oggi, che affronta con naturalezza e sicurezza in sé. In berretto con visiera e maglione con cerniera, calzando stivali delle sette leghe a mezza coscia, con abiti super corti e grandi occhiali neri non manca di classe.
Il famoso abito trapezio alto fino quasi all’inguine con grandi tasche viene declinato in diversi modelli, che mixano parte alta in jersey stretch e bassa in crêpe di lana. Essenzialmente viene proposto in bianco e nero, ma anche in rosa pallido e rosso vivo. Il guardaroba passa in rassegna anche gli altri grandi classici di Courrèges, dalle minigonne a trapezio ai cappotti corti, passando per i capi in pelle o vinile e i piccoli giubbotti con rivetti, dotati a volte di ampi colletti di pelliccia.
Cerchi e quadrati sono ripresi nella parte superiore di alcune tute o abiti in crêpe di lana. Il motivo geometrico del tondo torna pure in abiti con ampi décolleté, in top e pantaloni di pelle traforati. Da notare anche i completi tunica-pantalone in maglia seventies, e i cappotti più ampi a larghi quadri, ispirati a un motivo del 1963. Senza dimenticare il tocco vintage nelle grandi valigie quadrate (senza ruote!) caratterizzate dal logo del marchio e trasportate a mano.
Dopo che è stata ceduta dai suoi fondatori nel 2011, è la terza volta che si tenta di rilanciare la casa di moda posseduta dal 2017 da Artémis, la struttura d’investimento della famiglia Pinault. Una bella sfida per lo stilista belga Nicolas Di Felice, che ha lavorato in particolare per Nicolas Ghesquière da Balenciaga e Louis Vuitton e per Raf Simons da Christian Dior prima di arrivare da Courrèges.
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