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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
22 dic 2020
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Nel Regno Unito aumenta il numero di dettaglianti “in difficoltà”

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
22 dic 2020

Il numero di marchi di moda e dettaglianti indipendenti in “grande difficoltà finanziaria” è in aumento in UK.Un incremento osservato già prima dell’istituzione di un nuovo lockdown in alcune parti del Regno Unito lo scorso fine settimana.

Photo: Kate Trifo/Pexels


È quanto indica l'ultimo rapporto di Begbies Traynor, società specializzata in ristrutturazioni aziendali, che si è interessata al settore retail. Secondo il quotidiano The Guardian, poco più di 39.000 rivenditori al dettaglio (fisici o attivi nell’e-commerce) hanno dovuto affrontare gravi problemi finanziari nel trimestre conclusosi il 9 dicembre.
 
Per metterla in prospettiva, questa cifra è superiore del 24% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Si tratta di un aumento dell'11% rispetto al trimestre precedente, il che mostra fino a che punto la situazione si sia deteriorata nel corso dell'esercizio.

Secondo Begbies Traynor, ci si aspetta che diverse altre aziende saranno costrette a seguire il percorso dei giganti del retail Arcadia e Debenhams, entrambi in bancarotta. Questa previsione non sorprende, visto l'anno particolarmente difficile vissuto dai dettaglianti del Regno Unito - inoltre, gennaio è spesso caratterizzato da molte dichiarazioni di fallimento, anche in tempi normali. Le ultime misure sanitarie (e la minaccia di un lockdown a livello nazionale dopo Natale) rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione all'inizio del prossimo anno.
 
Altro punto preoccupante: se il commercio al dettaglio fisico è stato particolarmente colpito dalla crisi sanitaria quest'anno, Begbies Traynor ha però rilevato che non meno di 11.500 rivenditori online (“pure players”) hanno dovuto affrontare anch’essi difficoltà finanziarie.
 
Le vendite realizzate tramite e-commerce sembravano essere una valida alternativa per proseguire l’attività durante i lockdown, ma questo indicatore dimostra al contrario come avere un canale di vendita online non sia necessariamente garanzia di successo.
 
Secondo Julie Palmer, partner di Begbies Traynor, “il commercio al dettaglio, che già soffriva di una crisi di fiducia, è stato scosso dalle fondamenta. Questi fallimenti di portata drammatica, come quelli di Arcadia e Debenhams, non minacciano solo migliaia di posti di lavoro, bensì sollevano pure molte domande sul futuro del retail così come lo conosciamo, e mi aspetto che ce ne saranno altri all'inizio del 2021”.

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