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Pubblicato il
24 ago 2009
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Nel primo semestre export mondiale calzature in crisi
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Roma, 20 ago. (Apcom) - La crisi nel settore calzaturiero non sta facendo differenze tra Paesi: sia che si tratti di nazioni emergenti, sia di economie mature. Cina, Brasile, Thailandia e Italia, per una volta, sembrano accomunati da una stessa sorte. Con l'export di scarpe che nel mercato USA sta accusando, per tutti, variazioni negative a doppia cifra. Male l'Italia sia in termini di fatturato che di volumi, anche se si conferma il primato nel valore medio delle scarpe esportate negli Stati Uniti.
Modello di scarpe Superga |
E` quanto emerge da un'analisi di Trend Calzaturiero sulla base dei dati del dipartimento del commercio americano. Per le scarpe tricolori, in particolare, dai 10,4 milioni di paia, secondo il dipartimento del Commercio USA, i volumi Oltreatlantico sono scesi in questi primi sei mesi a quota 7,6 milioni facendo segnare, anno su anno, un meno 26,5%.
Nel caso di Pechino, leader assoluto mondiale, rivelano nel primo semestre 2009 un export inferiore a un miliardo di paia, in calo dell'11,4% rispetto alla prima metà del 2008. In termini monetari l`Italia ha visto andare in fumo in USA oltre un terzo (il 36,2% per l'esattezza) del fatturato realizzato nei primi sei mesi del 2008 (da 581 a 370 milioni di dollari).
Ancora più robuste le perdite sul mercato a stelle e strisce a carico di Brasile e Thailandia, con riduzioni comprese tra il 26 e il 27 per cento su base annua.
Nel complesso gli Stati Uniti hanno importato, da gennaio a giugno 2009, 1,1 miliardi di paia di scarpe, per l'86% di marca cinese. Un quantitativo inferiore del 10,7% a quello del primo semestre 2008, che ha generato un esborso di 8 miliardi e mezzo di dollari, in calo del 7,7%.
Cedono quasi il 30% il Brasile e il 28,5% la Thailandia, mentre la Cina ha limitato le perdite in termini monetari a un meno 5,1% (da 6,8 a 6,4 miliardi di dollari). Al contrario, nonostante i timori espressi dall'industria calzaturiera locale, segna un forte incremento il giro d'affari del Vietnam (+20%), che nel mercato americano ha inviato in questo primo semestre 67 milioni di paia di scarpe (+19,7%). Crescita a doppia cifra anche per l`Indonesia, con progressi dell'11,5% a volume e del 14,4% in termini monetari.
Quanto ai valori unitari, conclude la nota di Trend Calzaturiero, resta ampia la differenza (anche sul piano qualitativo) tra le scarpe italiane, importate in USA a un prezzo medio di 48 dollari al paio, e il Made in China ceduto sul mercato americano a meno di 7 dollari. Per il prodotto vietnamita si rileva in media un valore attorno a 11 dollari al paio, analogo a quello indonesiano, a fronte dei 10 dollari delle scarpe brasiliane e dei 12 abbondanti di quelle thailandesi.
Fonte: APCOM