Adnkronos
5 mar 2019
Nel distretto conciario di Santa Croce il primo patto regionale sull'economia circolare
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5 mar 2019
È il primo patto sull'economia circolare che nasce in Toscana, è stato firmato per il distretto del cuoio e vale 80 milioni di euro. È quello che è ha visto la luce il 4 marzo 2019, sottoscritto da Regione Toscana, Associazione Conciatori e Rea impianti e che attrezzerà il distretto di Santa Croce sull'Arno, in provincia di Pisa, di tutti gli impianti necessari al recupero sicuro dei rifiuti, ovvero l'ammodernamento del depuratore, un impianto di trattamento fanghi e uno di trattamento dei sottoprodotti.
Si tratta di investimenti la cui principale conseguenza è quella di ridurre, fino a eliminare, lo smaltimento in discarica di fanghi di depurazione e di scarti della lavorazione conciaria per ricavare concime organico di alta qualità e conglomerati bituminosi e cementizi dando piena attuazione all'economia circolare.
In particolare, ad oggi vanno in discarica 50mila tonnellate di scarti di lavorazione (prodotti da conciatori e pellettieri) alle quali si aggiungono altre circa 20/30mila tonnellate di scarti di pelli prodotte altrove nel territorio regionale; inoltre 20mila tonnellate di carniccio e rasature ad oggi usate per produrre concimi. A questi rifiuti si aggiungono 70mila tonnellate di fanghi.
"Un accordo che segna una rivoluzione nello smaltimento rifiuti e un grande salto di qualità anche per il settore industriale”, ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, “perché porta sviluppi futuri per il lavoro, l'occupazione e la tutela dell'ambiente. Questo patto getta anche le basi perché in Toscana si possano attrarre nuovi investimenti sia nel settore del conciario sia nel comparto moda. Non ultimo, siamo in grado di risparmiare in discariche e inceneritori. Quello che firmiamo oggi è il primo patto per l'economia circolare ma sono in dirittura d'arrivo anche patti sulla carta e sul tessile. L'obiettivo è quello di condividere con il mondo delle imprese la chiusura dei cicli produttivi sia mediante la riduzione della produzione di rifiuti, sia individuando una impiantistica adeguata in grado di sostituire il ricorso alle discariche".
"Terminato questo investimento”, ha aggiunto l'assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, “ci saranno altre imprese che si insedieranno nel distretto del cuoio e aziende della moda che verranno in Toscana, basandosi sulla certezza che le nostre procedure sono garantite. L'economia circolare è sinonimo di qualità e vantaggio competitivo del distretto. Grazie a questa capacità di smaltimento le aziende conciarie offriranno un servizio in più anche alle aziende a valle perché recupereranno gli scarti di tutte, completando la certificazione di qualità".
"L'accordo di oggi”, ha aggiunto il presidente dell'Associazione Conciatori Alessandro Francioni, “si inserisce nel quadro di investimenti che l'Associazione Conciatori sta proseguendo nell'ottica di valorizzare tutte quelle che sono le pratiche improntate ad economia circolare, che già oggi trovano proprio nel distretto conciario di Santa Croce sull'Arno una tra le realtà produttive più significative. In quest'ottica avrà un impatto particolarmente positivo il ritiro che i conciatori faranno dei ritagli di pelle da parte dei clienti (pellettieri e calzaturieri) offrendo così nel modo più utile una soluzione razionale e positiva per l'intera filiera".
"Si tratta di un accordo emblematico”, ha concluso Alessandro Giari, amministratore unico di Rea Impianti SRL, “e significativo perché apre a una logica di sistema di cui abbiamo grande bisogno in Toscana. Noi ci siamo convinti velocemente della sua bontà e ci siamo offerti volentieri, tanto più che anche noi stiamo trasformando il nostro impianto da discarica a polo industriale di recupero di materia e energia. La strada per essere competitivi è una sola: il sistema integrato, come quello che stiamo costruendo".
L'accordo vuole favorire la realizzazione di investimenti finalizzati alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti nel ciclo produttivo. Vuole anche valorizzare quei rifiuti attraverso il riciclo, il recupero e il riuso. Al tempo stesso si punta a assicurare lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle imprese conciarie non recuperabili presso la discarica di Scapigliato (Cecina) di Rea Impianti per tutta la durata della fase transitoria (tre anni) fino all'entrata in funzione dei nuovi impianti di economia circolare.
La Regione Toscana da parte sua si impegna ad assicurare la conclusione dei procedimenti amministrativi necessari per la realizzazione degli impianti di economia circolare a servizio delle aziende conciarie rappresentate dall'Associazione dei conciatori. L'attuazione del protocollo d'intesa verrà infine costantemente presidiata da un Tavolo presieduto dall'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni.
Rea Impianti SRL, società al 100% del Comune di Rosignano Marittimo, ha in concessione il Polo di Scapigliato per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi. Adesso sta sviluppando il progetto "La Fabbrica del Futuro", attraverso il quale punta al graduale superamento della discarica per trasformare Scapigliato in un polo industriale innovativo finalizzato al recupero di energia e nuova materia prima secondaria dai rifiuti.
Il distretto industriale conciario di Santa Croce sull'Arno comprende i Comuni di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Santa Croce sull'Arno, Santa Maria a Monte, San Miniato e Fucecchio. I principali prodotti sono pelle e cuoio da suola per calzature (60% della produzione), pelletteria (30%), abbigliamento, arredamento e altre (10%). Nel distretto è concentrato circa il 35% della produzione nazionale di pelli ed il 98% della produzione nazionale di cuoio da suola. Nel distretto sono presenti circa 500 aziende della filiera conciaria, con oltre 6.000 addetti ed una dimensione media di circa 12 addetti, per un fatturato pari a 2 miliardi e 400 milioni, con le esportazioni che rappresentano circa il 70% del fatturato.
L'Associazione conciatori nasce a Santa Croce sull'Arno nel 1976. Attualmente sono associate circa 150 concerie. Attraverso l'Associazione le concerie hanno affrontato le grandi questioni ambientali aperte, come la costruzione degli impianti di depurazione, la realizzazione delle aree industriali idonee ad accogliere il trasferimento delle concerie dalle aree urbane, il recupero dei sottoprodotti di lavorazione e il riutilizzo dei fanghi di risulta della depurazione.
Nel corso degli anni le imprese del distretto hanno investito circa 200 milioni di euro di fondi propri, nella realizzazione di impianti per la depurazione di reflui e trattamento dei rifiuti caratteristici delle imprese, a cui si sommano circa 580 milioni di euro di investimenti per il trattamento dei rifiuti. Dai primi anni '80 alla fine del 2017 i costi di esercizio dei due depuratori al servizio delle aziende superano il miliardo di euro.
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