Nel 2022, Decathlon ha superato i 15 miliardi di euro di fatturato
Dopo aver riguadagnato e superato il livello di attività pre-pandemia nel 2021, il colosso della distribuzione di articoli sportivi Decathlon ha compiuto ulteriori progressi nel 2022, che lo hanno portato a superare il traguardo simbolico dei 15 miliardi di euro di giro d’affari. L'anno scorso, l'azienda della famiglia Mulliez ha registrato una crescita del 12%, generando esattamente 15,4 miliardi di euro di fatturato. Si tratta, per la CEO di Decathlon, Barbara Martin Coppola, entrata in carica un anno fa, di “una performance solida in un contesto economico e geopolitico globale instabile”.

L'utile netto del gruppo presente in 72 Paesi è arrivato a 923 milioni di euro nel 2022, contro i 913 milioni realizzati nel 2021 (+1%). L’azienda francese precisa che questo bilancio tiene conto “dell'impatto della sospensione delle attività commerciali dei negozi e del sito di e-commerce in Russia annunciata il 29 marzo 2022”.
Decathlon sottolinea inoltre di aver generato il 17% delle proprie vendite attraverso il suo e-shop, che rappresenta una quota inferiore rispetto al 2021 (21% dell'attività), ma rimane superiore rispetto al 2019, quando la catena ha realizzato solo l'8% del suo fatturato sul web.
Impegnato in un progetto per ridurre il proprio impatto sul pianeta, il rivenditore dell’universo dello sport afferma di aver misurato, per la prima volta, un calo dell'1,5% delle sue emissioni assolute di carbonio, mentre i prodotti dal design più responsabile hanno rappresentato il 23% delle sue vendite nel 2022 (rispetto a 10% dell'anno precedente). Il limite fissato al 2026 è di arrivare al 100% di articoli eco-progettati.

Commentando questo bilancio sulla rete professionale LinkedIn, Barbara Martin Coppola afferma di essere determinata “a continuare a disaccoppiare crescita ed emissioni di CO2 per preservare il nostro terreno di gioco. Ecco perché la riparazione di due milioni di prodotti lo scorso anno è solo un primo inizio”, ha affermato.
Per il futuro, la nuova roadmap del marchio, che punta a “consentire a tutte le persone, ovunque si trovino, di avvantaggiarsi dei benefici dello sport”, si basa su quattro pilastri: aumentare la proposta di valore (l’esperienza cliente), lo sviluppo di modelli circolari per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050, la costruzione di una catena del valore omnicanale all'avanguardia e, infine, accompagnare i dipendenti nel loro sviluppo.
Con 105.000 dipendenti nel mondo – di cui 55.000 azionisti della società – Decathlon conta su una rete di 1.751 negozi, un numero rimasto sostanzialmente stabile rispetto alla fine del 2021, quando poteva contare su 1.747 unità.

In questi punti vendita, il marchio nato nel 1976 spinge i propri marchi, segmentati per sport e tipologia di pratica. Questi brand si sono moltiplicati tantissimo negli ultimi anni, fino a raggiungere 63 etichette, che vanno dalle più conosciute (Quechua, Tribord, Kalenji…) a quelle più di nicchia (Nyamba per il pilates, Sandever per il beach tennis, Kuikma per il padel…).
In Francia, dove gestisce 325 punti vendita, Decathlon è il secondo più grande rivenditore di abbigliamento (per numero di transazioni), dietro Intersport, secondo i dati raccolti da Kantar (nel terzo trimestre del 2022). I risultati più dettagliati della filiale francese verranno resi noti più avanti.
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