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26 apr 2021
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Nel 2020 i consumi italiani crollano sotto la media Ue

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Ansa
Pubblicato il
26 apr 2021

Gli italiani possono spendere meno per colpa della pandemia e i consumi crollano nel 2020 per la prima volta sotto la media dell'Ue a 27. È quanto emerge dalle tabelle dell'Istat sul Pil: nell'anno dell'emergenza Covid, fatto 100 i consumi degli europei in media, gli italiani hanno avuto un consumo individuale pari a 98,7, in calo rispetto al 102,1 del 2019. In pratica hanno avuto consumi pari a 19.290 euro a fronte dei 19.560 della media Ue a 27. Rispetto al 2019 si sono persi oltre 1.700 euro a fronte dei mille persi dell'Ue a 27 in media.

Ansa


Nel 2000, anno di inizio delle serie storiche, gli italiani potevano contare su un indice di 120. I dati sul Pil e sui consumi sono legati all'andamento della pandemia da Covid 19 e al lungo periodo di lockdown sperimentato dall'Italia seguito da restrizioni alle attività economiche soprattutto per i servizi. E sono al tempo stesso la testimonianza degli effetti del marcato impoverimento nel nostro Paese dove, sempre nel 2020, le persone in povertà assoluta sono state un milione in più rispetto all'anno prima, per un totale di 5,7 milioni. E quelle a rischio povertà rischiano un'esplosione e già nel 2019 erano più di un quinto della popolazione italiana.

Così, l'Italia perde posizioni nella classifica di tutti i beni e servizi effettivamente consumati dalle famiglie, mentre la Germania, dopo aver perso quasi venti punti dal 2000 al 2010 (da 140,9 a 121,7) ha recuperato fino a 134,4, migliorando anche sul 2019. Il Paese con l'indice più alto dei consumi individuali rispetto alla media Ue resta il Lussemburgo con oltre 200 punti (in aumento sul 2019) mentre quello con il dato più basso è la Bulgaria con 31 ma in crescita di quasi 10 punti sul 2010 (era a 21,1). Sopra la media europea resta la Francia (119,8, in calo dal 120,1), mentre la Spagna perde quota scendendo dall'87,8 all'83,8.

Se si guarda al prodotto interno lordo a prezzi di mercato sempre in percentuale del Pil pro capite nell'Ue a 27, l'Italia arretra passando da 95,2 a 92,8, mentre la Germania cresce da 133,2 a 135,2. Se si analizzano i consumi individuali a prezzi correnti la media pro capite in Italia è passata dai 21.020 euro nel 2019 a 19.290 con una perdita in un anno di oltre 1.700 euro a fronte di poco più di 1.000 della media Ue a 27 (da 20.600 a 19.560).

Il prodotto interno lordo pro capite a prezzi correnti nel 2020 è diminuito in Italia da 29.680 a 27.500 euro con oltre 2.000 euro di perdita a fronte dei 1,510 persi in media nell'Ue a 27 (da 31.170 a 29.660). Di conseguenza, calcola Eurostat, la spesa per consumi finali delle famigli è diminuita dai 1.087,25 miliardi nel 2019 a 958,493 nel 2020 con un calo dell'11,84% (oltre 128 miliardi in meno). Il dato a prezzi correnti è il peggiore dopo il 2009 quando era risultato 957.430 milioni. Nello stesso periodo in Francia i miliardi persi per la spesa delle famiglie in consumi finali rispetto al 2019 sono circa 90 con un calo del 7,11% (da 1.267 miliardi a 1.177). In Germania la perdita è di circa 60 miliardi ma su un volume superiore (-4,65%). Un calo in percentuale superiore a quello italiano lo ha avuto la Spagna con il passaggio dai 739,557 miliardi di spesa per consumi delle famiglie nel 2019 a 622,189 nel 2020 (-15,87%).

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