9 mag 2018
Nasce Slow+Fashion+Design Community, hub per la moda etica
9 mag 2018
I primi di maggio è diventata ufficialmente operativa una nuova associazione ispirata alla filosofia slow, Slow+Fashion+Design Community, che ha tra i suoi obiettivi di sostenere artigiani e realtà territoriali italiane in vari settori, tra cui moda e design, e di promuovere contatti tra gli associati, al fine di dar vita a progetti e collaborazioni. Etica, sostenibilità e territorialità sono i valori chiave del progetto, come raccontato a FashionNetwork.com da Alessandro Crosato, in passato designer per Benetton Group e MCS e tra i fondatori dell’associazione.

“Circa un anno e mezzo fa mi sono reso conto di come le cose nel settore moda stessero cambiando: se le aziende continuavano a procedere come sempre, si iniziavano però a intravedere cambiamenti da parte del mercato e delle coscienze”, ha spiegato Crosato. “Ho deciso quindi di fare qualcosa di concreto, creando insieme ad altri 6 soci fondatori, tutti provenienti da settori diversi, un’associazione di promozione sociale ispirata ai valori della filosofia slow, che si basa sul concetto di prendersi il giusto tempo per fare prodotti di qualità e nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Il nostro obiettivo è di portare tale filosofia nel lusso, che ancora oggi è più estetico che etico; ritengo che in Italia questo processo sia relativamente più semplice, perché la nostra è una realtà fatta di imprese piccole e artigianali, non dobbiamo stravolgere grandi sistemi produttivi come in Cina o in Germania”.
Operativamente, Slow+Fashion+Design Community ha iniziato a presentare il progetto ad aziende, banche, possibili finanziatori e Università: “Abbiamo illustrato l’iniziativa alla Confartigianato di Treviso (il progetto nasce in Veneto, n.d.r.), che l’ha trovata interessante per stimolare gli artigiani, oggi un po’ in difficoltà; abbiamo inoltre contatti con l’Università di Padova e con la Bocconi di Milano, riteniamo infatti sia importante sensibilizzare i giovani su queste tematiche”.

Obiettivo dell’associazione è di creare una comunità di aziende che collaborino tra loro, accomunate dagli stessi valori etici; per questo motivo, le realtà che desiderano associarsi sono sottoposte a una serie di valutazioni relative, ad esempio, al loro comportamento verso i dipendenti, all’impatto della loro attività sull’ambiente, alla qualità dei loro prodotti, alla territorialità.
Il primo progetto concreto promosso da Slow+Fashion+Design Community, presentato durante lo scorso Salone del Mobile, è EticaLiving, una linea di arredi di lusso nata dalla collaborazione tra VGnewtrend, azienda veneta attiva nella produzione di arredamento di design, e Flavio Ongaro, artigiano specializzato nella lavorazione di tessuti in denim. Il risultato è una serie di proposte di arredamento a produzione limitata, realizzata con materiali sostenibili e tessuti lavorati artigianalmente.

“Siamo partiti dal Veneto ma vogliamo estenderci a livello nazionale”, ha concluso Crosato. “Riteniamo che la ‘rivoluzione’ slow debba partire da chi sta all’inizio della catena, i designer: per questo motivo abbiamo stretto un accordo con Slow Fashion World, piattaforma internazionale con sede in Svezia, per creare a livello mondiale un pool di designer con questo tipo di sensibilità”.
È partito da Slow+Fashion+Design Community e da alcuni dei suoi fondatori anche il progetto di rilancio sostenibile dei marchi Henry Cotton’s, Marina Yachting e MCS (ex Marlboro Classic), gestiti attualmente dal Tribunale di Venezia. L’iniziativa si basa sulla volontà di creare il primo polo sportswear “etico-sostenibile” tra Mestre e Treviso, con un forte rapporto con il territorio; il progetto è attualmente al vaglio del Tribunale.
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