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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 dic 2020
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Napoleone: Pitti determinato a non annullare l’edizione del prossimo febbraio

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 dic 2020

Il Pitti è determinato a mantenere la sua edizione fisica il prossimo febbraio, e annuncia già la partecipazione di circa 300 marchi, rivela Raffaello Napoleone, amministratore delegato del salone fiorentino di tutto quanto fa moda maschile.

Raffaello Napoleone - Pitti Immagine


Il salone, che come sempre si divide in tre entità distinte (Uomo per la moda maschile, Bimbo per il kidswear e Filati per i filati per tessitura e maglieria) si è trovato costretto a cancellare tutti i suoi eventi fisici quest'anno, dopo la sessione di Pitti Uomo dello scorso gennaio, all’alba della pandemia di coronavirus. Successivamente, i suoi organizzatori hanno creato diversi formati virtuali, in particolare lanciando il progetto digitale Pitti Connect a luglio.
 
La prossima edizione di Connect, dedicata alla moda maschile, si svolgerà dal 12 al 14 gennaio 2021 su Internet. E gli organizzatori di Pitti intendono mantenere nella sua totalità ed interezza il loro evento fisico, che riunirà le sue tre divisioni nei giorni dal 21 al 23 febbraio.

“Saranno quasi 300 i marchi presenti alla nostra fiera di febbraio: hanno già pagato. Ci aspettiamo tra un quarto e un terzo del nostro numero abituale di brand. Però, ad essere onesti, è impossibile sapere esattamente quanti parteciperanno”, ci confessa Raffaello Napoleone durante un meeting su Zoom.
 
La manifestazione si svolgerà alla Fortezza da Basso, la struttura rinascimentale che abitualmente ospita il Pitti — e di solito, showroom, sfilate e presentazioni vengono allestiti in palazzi sfarzosi e siti storici sparsi per la capitale del Rinascimento.
 
Il governo italiano ha vietato tutti gli eventi che accolgono il pubblico fino al 15 gennaio del prossimo anno, ricorda Raffaello Napoleone, prima di aggiungere che se tali restrizioni venissero estese, il Pitti dovrebbe rimborsare tutte le spese di prenotazione anticipate dagli espositori.
 
“Abbiamo già restituito 80 milioni di euro a giugno, cifra che rappresenta la metà del nostro fatturato annuo per i tre eventi. Altre fiere si sono accontentate di fornire un buono acquisto ai loro clienti”, spiega il dirigente.
 
Il Pitti propone una serie di prezzi decrescenti per gli stand all'interno della fortezza, a seconda del piano, dell'accesso e dell'installazione. Per i brand il prezzo medio è di circa 300 euro al metro quadro.

Pitti Immagine/AKAstudio - collective


L’AD di Pitti sottolinea che per molte aziende di moda e accessori di piccole e medie dimensioni il suo salone rimane un mercato fondamentale per incontrare i proprietari dei negozi, i grandi magazzini e i rivenditori online.
 
“Tra i nostri partner abbiamo tanti piccoli marchi di stilisti, che sono la spina dorsale dell'Italia. Questi piccoli espositori non dispongono dell'organizzazione necessaria per vendere all'estero senza una fiera come la nostra.Non sono aziende da mezzo miliardo di euro”.
 
Raffaello Napoleone ammette che è impossibile prevedere con esattezza quanti visitatori si recheranno a Firenze in febbraio, ma fa notare che ci sono ancora diversi voli regolari per Roma dall'America o dalla Cina, anche se i loro passeggeri sono sottoposti a test virologici all'imbarco e allo sbarco.
 
Secondo il CEO di Pitti, alcuni brand presenteranno versioni aggiornate delle loro collezioni Autunno-Inverno 2020/21.
 
“È difficile sapere cosa succederà. In Italia, quando il lockdown finisce in una regione, riprende in un'altra. Sul piano commerciale, la situazione è ancora catastrofica. Molti dei nostri dettaglianti ne stanno subendo in pieno l’impatto. Numerosi negozi multimarca stanno chiudendo, impossibilitati a pagare l'affitto dei locali. I proprietari non sono sempre disposti a tagliare i costi. Ecco perché, per un marchio, qualsiasi opportunità di incontrare i clienti in una fiera professionale è benvenuta. E sì, il digitale gioca sicuramente un ruolo centrale, ma nel campo della moda una presentazione fisica ha un impatto completamente diverso su un grossista o un consumatore”.
 
La pittaforma Pitti Connect, lanciata lo scorso luglio, presenta le collezioni di 288 marchi nella categoria Uomo, e di circa 550 complessivi dall’aggiunta delle categorie Filati e Bimbo.
 
“Abbiamo attirato 9.500 buyer, che hanno visitato 1,5 milioni di pagine. So che anche il 2021 sarà un anno difficile, ma speriamo di organizzare una vera e propria edizione fisica di Pitti Uomo il prossimo giugno. Dopo tutto, quella sarà la sua edizione numero 100. Audaces fortuna juvat”, conclude Raffaello Napoleone dicendo in latino che la fortuna aiuta gli audaci.

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