Ansa
28 ago 2017
Mostre: Antonio Guccione, diviso tra moda e teschi
Ansa
28 ago 2017
"Dopo tanti anni di foto con soggetti del mondo della moda, ero stanco, cercavo nuovi stimoli. Così nel 2008 ebbi l'idea di fotografare un teschio personalizzandolo con dettagli che facessero capire che si trattava del cranio di Benito Mussolini. Il suo successo mi portò a creare altri personaggi-teschio a cui di volta in volta facevo assumere identità di celebrità aggiungendo dettagli che ricordavano quella figura”,

“Così, il teschio di Yves Saint Laurent, per il quale ho firmato tante campagne e il cui museo omonimo sarà inaugurato a Parigi il 14 ottobre, è circondato dalle modelle stilizzate che indossano i suoi capi e porta i suoi occhiali da vista. Per Andy Warhol mi feci prestare la sua celebre parrucca dalla fondazione. Il teschio di Salvator Dalì ha i baffetti. Rappresentano la memoria, la vita che è stata".
Fashion and skull è il titolo della mostra che raccoglie una ventina d'immagini del fotografo Antonio Guccione, in programma a Cortina d'Ampezzo dal 26 agosto nella nuova boutique del lusso di Franz Kraler, due piani dedicati alla moda maschile grandi firme. Protagonisti dell'opening i ritratti di Gianni Versace e Gianfranco Ferrè, le foto delle campagne di moda firmate da Guccione, ma anche il celebre teschio di Saint Laurent.
L'autore di memorabili campagne per Prada, Gucci e Versace e infatti un attento osservatore dei mutamenti del costume che traduce in un linguaggio artistico. Guccione convoglia nell'immagine il suo universo interiore, la visione positiva e gioiosa della vita, sentimenti e riflessioni che conferiscono ai suoi ritratti una profondità che va al di là dell'immagine patinata. Gli sfondi dei suoi ritratti rappresentano una sorta di tramite per penetrare il mistero della vita. Non importa che si tratti di un artista, di un uomo di cultura o di un bambino, Guccione li reinventa mettendo in risalto il sentimento che ha unito il soggetto e creatore dell'opera.

Spiccano alle pareti i ritratti di tre grandi stilisti scomparsi: Gianni Versace, Gianfranco Ferrè, Franco Moschino, icone della moda scelte dal fotografo che illustra i creativi da un doppio punto di vista. Personaggi ritratti in modo inconsueto con un effetto quasi mistico. Tre uomini e tre stili diversi, tre icone della moda che hanno segnato il loro tempo. La moda è gioco con Moschino, sensualità e colore con Versace, couture architettonica con Ferrè. Questo basta per respirare un'aria di atelier del lusso al maschile, sottolineata dall'immagine fotografica che accoglie l'ospite al suo ingresso. Sofisticate modelle in abito da gran sera invitano a un percorso nell'esclusività, in quello spazio-uomo fatto non solo di abiti, ma di un concept che parte da lontano.
"A introdurmi nel mondo della moda fu Gianni Versace - racconta Guccione -. Io stavo preparando il video Figli delle stelle per Alan Sorrenti, erano i primi anni Ottanta e pensai di andare da Versace per prendere dei capi. Iniziò un bellissimo rapporto professionale. Firmai molte campagne per Gianni e gli feci il ritratto che sarà in mostra a Cortina. Gianni l'ho immortalato di profilo, non perché avevamo scelto quella posa ma perchè non smetteva di guardare il mio assistente di allora, un ragazzo molto carino. Lui era così".
Absolute Statehood, Faces of New York, Fashion and faces sono alcune pubblicazioni sulle opere di Guccione che ha firmato anche i ritratti anche di Richard Gere, Dustin Hoffman, Kate Moss, Tyra Banks, Giorgio Armani, Federico Fellini, Roberto Bolle. Guccione ha curato la regia di Alma by Karl Lagerfeld, Giovanni Paolo II e Faces of New York. Le sue opere sono esposte nei più grandi musei e gallerie d'arte del mondo. La sua ultima fatica fotografica è appunto la serie Skulls, viaggio e riflessione sulla caducità della vita attraverso la vanitas.
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