17 gen 2023
Moorer chiuderà l’esercizio salendo del 35% e prepara nuovi opening
17 gen 2023
L’azienda veneta di capispalla di lusso 100% Made in Italy ha presentato a Milano le novità della sua collezione Autunno-Inverno 2023/24, dai contorni ampliati da una serie di capsule, e anticipa nuove aperture dopo un 2022 in cui ha registrato un deciso incremento del giro d’affari.

“Quest’anno abbiamo fatto qualcosa di particolare”, dice a FashionNetwork.com Moreno Faccincani, CEO e direttore creativo di Moorer. “Sono nate infatti numerose capsule interne alla nostra collezione AI 2023/24. In particolare, è nata una collaborazione con il pittore di Peschiera del Garda Athos Faccincani (che solo casualmente è mio omonimo), che ha previsto l’utilizzo delle sue opere d’arte come stampe esterne o nelle fodere interne dei capi Moorer, mantenuti comunque nella loro consueta linearità, ma proposti nei nostri colori speciali. Quest’anno ad esempio ho inserito il giallo”. Da 2-3 anni, il designer e CEO ha iniziato infatti a proporre nei capi Moorer colorazioni spesso inusuali per l’universo dell’outerwear. “Visto che i quadri di Athos ne sono altrettanto ricchi, ho deciso di far nascere la co-lab”.
A proposito di questa scelta e delle idee che lo animano, Faccincani dice di aver sempre “considerato l’acquisto di un capo Moorer quasi come il fare un investimento, perciò non faccio niente che duri poco e non produco nulla che io stesso non mi metterei. Moorer sarà sempre legato alla realizzazione di prodotti belli ma pratici. Design sgargianti o bizzarri non sono nelle mie corde”.
Il brand veronese di outerwear ha chiuso il 2022 con un 35% di fatturato in più, in attesa delle cifre ufficiali di chiusura esercizio, che saranno comunicate a fine febbraio. Inoltre sta per inaugurare un monomarca in Germania e un altro in Qatar, cui seguirà una serie di corner in vari department store.
A livello di materiali, Faccincani indica il 2023 l’anno in cui “ho fatto esplodere i progetti riguardanti le eccellenze nei tessuti e nelle materie prime, dopo aver affrontato già negli scorsi anni tessuti come il denim autentico, le piume particolari, la vicuña, il baby cashmere”.

E la sostenibilità produttiva? “Per noi è un dilemma in questo momento. I capi in tessuti naturali sono nella loro essenza già sostenibili, ma noi vendiamo anche articoli in tessuti tecnici. Mi si chiede di realizzare questi ultimi in modo eco-sostenibile, ma quando ho fondato l’azienda nel 2004-5 ho volutamente pensato ai capi Moorer come fatti per durare tantissimo tempo, come un continuativo durevole, non un prodotto di moda. Però sappiamo bene che i tessuti eco-sostenibili durano oggettivamente di meno. Come faccio dunque? A meno che questi tessuti non arrivino alle stesse prestazioni di durata, nel qual caso li useremo subito, lascerò che sia la fast fashion a preoccuparsi di essere più green. La tecnologia delle materie prime sostenibili non è dunque pronta per il concept di Moorer”.
Faccincani manterrà sempre la produzione totalmente in Italia e vede un futuro più roseo per la moda da quest’anno. Il progetto per una quotazione in Borsa “mi piacerebbe tantissimo, per sviluppare Moorer in modo più veloce e strutturato. È nei miei pensieri, ma ne parleremo tra qualche anno”, dice.
Fondata a Castelnuovo del Garda (VR), l’azienda veneta realizza piumini, giacche e total look dal sapore luxury sportswear. È presente con monomarca di proprietà a Milano, nel cuore del Quadrilatero della Moda, a Tokyo Ginza e in località di villeggiatura esclusive come Cortina e Sylt. La sua presenza wholesale è globale, principali windows sono Rinascente, Harrods, Saks Fifth Avenue e Isetan. “Vogliamo diventare il paradigma dell'eleganza senza tempo del Made in Italy e dell'abbigliamento sportivo di lusso, con prodotti che mantengano il loro valore nel tempo proprio come gli oggetti da collezione”, conclude Moreno Faccincani.
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