APCOM
27 giu 2014
Mondiali 2014: USA-Germania è sfida tra Nike e Adidas
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27 giu 2014
Stati Uniti-Germania non è stata solo una sfida in cui i due Paesi si sono giocate il primato nel gruppo G e il passaggio del turno nel mondiale brasiliano. È stata una sfida nella sfida: in campo giocava Nike contro Adidas, i due colossi dell'abbigliamento sportivo che vestono rispettivamente USA e Germania e che nel torneo hanno acceso ancor di più una competizione che va avanti da anni, investendo milioni in pubblicità e non solo.
Stati Uniti-Germania incarna, infatti, ancor di più questa sfida proprio perché si tratta delle due nazioni in cui i brand hanno i propri quartieri generali e nelle quali sono state fondate.
L'amministratore delegato di Adidas, Herbert Hainer, ha dichiarato lo scorso maggio che la compagnia fondata da Adolf "Adi" Dassler nel 1948 non ha mai investito così tanto in pubblicità come in questo mondiale: buona parte di questa cifra è entrata nelle tasche della FIFA per assicurarsi l'etichetta di sponsor principale e i relativi diritti sull'evento.
D'altro canto la Nike ha dichiarato che lo scorso anno ha ricavato dal settore calcio circa 1,9 miliardi di dollari, corrispondenti al 9% dei ricavi totali dietro a settori più grandi come il fitness e il basket, che rappresentano i mercati più redditizi in America.
Adidas non si è espressa sui singoli ricavi dei settori ma ha dichiarato che le aspettative dal settore calcio per quest'anno di aggirano attorno ai 2,7 miliardi di dollari, certo è che il grande entusiasmo degli americani verso la squadra allenata da Klinsmann ha fatto registrare un grande incremento di vendite al dettaglio per Nike.
Sul campo ha vinto la Germania per 1-0, contro gli Stati Uniti, classificandosi prima del gruppo G del Mondiale di calcio in Brasile e passando il turno, ma si sono qualificati anche gli Stati Uniti, passando agli ottavi di finale, restando al secondo posto del loro girone.
Nazionalisti o meno, i due marchi sperano che i rispettivi team vadano il più avanti possibile, per cullare patriottici sogni di gloria e per dare una scossa "mondiale" ai propri fatturati.
Fonte: APCOM