30 ago 2013
Moncler vola nel primo semestre guardando alla Borsa
30 ago 2013
Il marchio Moncler prosegue la sua corsa. Ha chiuso il primo semestre con un fatturato di 183 milioni di euro in crescita del 18% rispetto al periodo analogo del 2012. “Una fortissima progressione se si tiene conto dell’elevato parametro di crescita rilevato nel 1° semestre 2012 (+38%) e dell’impatto negativo dell’evoluzione dei tassi di cambio (la crescita è del 22 % a tassi di cambio constanti)”, indica in un comunicato Eurazeo, azionista del gruppo Moncler con una quota del 32,3%, in occasione della pubblicazione dei propri dati semestrali.
Il gruppo, che detiene oltre ai celebri piumini anche i marchi riuniti nella società Sportswear Company (Henry Cotton's, Marina Yachting, Coast Weber&Ahaus e la licenza di 18CRR81 Cerruti), ha fatturato nel primo semestre 247 milioni di euro registrando una crescita del 10% rispetto all’analogo periodo del 2012, mentre l’indebitamento netto si attesta a 239 milioni di euro rispetto ai 295 milioni di un anno prima. Nei sei primi mesi dell’anno Sportswear Company ha realizzato un fatturato di 64 milioni di euro registrando un calo del 9
«Nel corso del primo semestre il marchio Moncler ha proseguito attivamente con lo sviluppo della propria rete di negozi a gestione diretta con l’apertura di 4 nuove boutique in Europa. Questa rete rappresenta ormai oltre la metà del fatturato del brand, rispetto al 44% nel 1° semestre 2012. I ricavi delle boutique a gestione diretta vantano una crescita del 16% nei sei primi mesi dell’anno, considerando tassi di cambio e numero di negozi comparabili, mentre questa crescita era del 13% sull’intero anno 2012”, sottolinea Eurazeo.
Al 30 giugno 2013 il marchio conta 87 boutique in proprio (50 in Europa, 31 in Asia e 6 negli Stati Uniti). Moncler registra solide performance in tutti i mercati, eccetto in Italia dove le vendite sono stabili. Il Belpaese rappresenta un quarto del fatturato totale.
Gli sguardi sono ora puntati sulla quotazione in Borsa di Moncler prevista entro la fine dell’anno, secondo diverse fonti citate dalla stampa economica. “Si dovrebbe trattare di un’Opvs, un’offerta pubblica in vendita e in sottoscrizione: anche se l’aumento di capitale non dovrebbe essere di grandi dimensioni”, scrive Il sole 24 Ore. Secondo il quotidiano milanese le valutazioni dell’azienda, come valore d’impresa, “si attesterebbero in una forchetta che va da 2,5 a 3 miliardi di euro”.
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