Reuters
16 dic 2013
Moncler debutto in forte rialzo, vale 3,6 miliardi di euro
Reuters
16 dic 2013
Esordio a Piazza Affari con i fuochi d'artificio per Moncler, lunedì 16 dicembre. Sebbene Borsa Italiana abbia vietato l'immissione di ordini senza limite di prezzo, il brand dei piumini ha fatto il pieno di acquisti. Attorno alle 10,05, la griffe di piumini è balzata del 40%, a 14,28 euro (14,4 euro la quotazione di apertura), dopo aver segnato un massimo di 14,8 euro. Molto intensi gli scambi: sono passati di mano nella prima ora dell’apertura della seduta circa 17 milioni di pezzi, ovvero circa un quarto delle azioni offerte in Ipo (66,8 milioni) prima della greenshoe.
Il collocamento del gruppo ha ottenuto un grande successo e il prezzo è stato fissato a 10,2 euro, massimo della forchetta indicativa. Moncler ha già raggiunto una valutazione di circa 3,6 miliardi di euro, rispetto ai 2,55 miliardi fotografati dal prezzo di Ipo.
Tra i soci di Moncler, ci sono molti nomi del mondo della moda italiana. Lo ha detto il presidente e amministratore delegato della matricola di Piazza Affari Remo Ruffini a margine della cermonia d'apertura. "Ci sono tanti imprenditori della moda, i più bei nomi del mondo italiano sono nostri soci", ha detto Ruffini.
A chi gli chiedeva quale fosse stato il criterio utilizzato per scegliere tra le tante domande di azioni ricevute dagli investitori, Ruffini ha risposto: "Abbiamo scelto insieme alle banche, cercando di rispecchiare la ripartizione geografica di Moncler: un terzo in Europa, un terzo nelle Americhe e un terzo in Asia".
Una fonte vicina alla situazione ha poi spiegato che tra i nuovi azionisti di Moncler ci sono Ferragamo, Zegna, Loro Piana e Renzo Rosso, Bernard Arnault di LVMH, oltre che importanti fondi sovrani come quelli del Qatar, di Singapore, di Abu Dhabi e quello cinese.
Ma nel primo giorno di quotazione chi ha comprato? Un dealer spiega che la fortissima domanda da parte dei grandi investitori internazionali ha consentito ai collocatori di tagliare fuori tanti fondi medio-piccoli, che, per avere il titolo, hanno messo ordini di acquisto in apertura. "Comprare a questi livelli, però, è una follia", commenta il dealer.
Di sicuro, c'è chi sta stappando bottiglie di champagne. La TIP di Gianni Tamburi, per esempio, ad agosto aveva rilevato il 14% di Ruffini Partecipazioni (la holding dell'AD che ha in pancia il 32% circa di Moncler) sulla base di una valutazione della partecipata di circa 2,3 miliardi.
Nel giro di quattro mesi, insomma, il banker italiano ha visto Moncler 'guadagnare' 1,3 miliardi di valutazione. Al momento, però, TIP non ne sta beneficiando in borsa: il titolo dell'investment company sale dello 0,34%, a 2,3920 euro.
Tornando al boom di Moncler, non manca chi vede gonfiarsi una bolla nel settore del lusso/moda, anche alla luce dei multipli che si vanno configurando su altri deal, come Versace.
"Tutti vogliono il lusso come asset class", spiega un banker di una banca d'affari internazionale. "Gli istituzionali, i fondi sovrani... tutti. Oltre agli investitori asiatici, ora ci sono i turchi. C'è il rischio di un eccesso di euforia".
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