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11 lug 2012
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Mode City soddisfatto della stabilità delle presenze

Pubblicato il
11 lug 2012

A giudizio di tutti i partecipanti al salone Mode City, non bisognava aspettarsi un'annata 2012 mirabolante. Per gli organizzatori dell'evento di beachwear e lingerie svoltosi dal 7 al 9 luglio scorsi alla Porta di Versailles, l'obiettivo era di stabilizzare i risultati positivi del 2011. Secondo Eurovet, l'obiettivo è stato raggiunto: sono stati infatti 15.324 i visitatori nei tre giorni di fiera, contro i 15.209 dell'anno passato. Se il contingente francese continua a calare di alcuni punti percentuali, le presenze internazionali crescono ancora un po', raggiungendo stavolta il 73% dei visitatori totali.


L'ingresso dell'edizione 2012 di Mode City, svoltosi dal 7 al 9 luglio scorsi.

Per Séverine Marchesi, direttrice del salone Mode City e del suo corrispondente di gennaio, il Salone Internazionale della Lingerie, tale stabilità costituisce un risultato positivo: "In un contesto economico desolante per il settore e tenuto conto dei risultati delle fiere che si sono svolte prima di noi, alla fine è una bella soddisfazione l'aver consolidato le nostre cifre del 2011", si rallegra la Marchesi.

Gli espositori di Mode City sono stati più o meno tutti d'accordo nel valutare il salone come globalmente soddisfacente, anche se con alcune zone d'ombra. I marchi particolarmente rivolti verso l'estero sono stati logicamente serviti meglio degli altri, che additavano ancora come un ostacolo la vicinanza con la data d'inizio dei saldi per i dettaglianti francesi. "Nel 2011, al momento del cambiamento, ero uno degli oppositori alle date di luglio, perché gli stagionali del costume da bagno non lo capiscono", afferma Daniel Flachaire, PDG di Banana Moon. "Solo che poi mi sono convinto, e questo ci ha consentito di guadagnare dei nuovi clienti all'estero pur continuando a visitare gli altri in settembre", afferma perentorio.

Erano in molti, al di là della problematica delle date, a temere il peso di una brutta stagione per la Francia, che è stata addirittura bruttissima per alcuni altri Paesi. "C'è stata un'evidente mancanza di dettaglianti francesi e soprattutto dell'Europa meridionale... Ma è stato un buon salone per noi, i clienti strategici sono venuti, tanti clienti storici pure, il nostro stand era pienissimo la domenica", nota invece Hubert Lafont, il direttore generale di Barbara, marchio in pieno rilancio.

Come si prevedeva, le tre nazioni in calo sono state la Francia, seppur di pochi punti percentuali, ma soprattutto l'Italia, che resta al secondo posto del podio malgrado un calo del 13%, e la Spagna, sesta nelle presenze e in calo invece del 14%. Le belle prestazioni al contrario sono state realizzate dalla Germania, in terza posizione con una progressione del 7%, la Gran Bretagna, quarta con un +6%, il Giappone, che rientra di nuovo nella "top 10" delle nazioni con un aumento del 16%, e la Russia, che passa dal nono al settimo posto grazie a una crescita del 12%. La zona dell'Est Europa è andata piuttosto bene in generale: i visitatori intervenuti dai Paesi dell'ex Unione Sovietica si sono distinti con un +23% per l'Ucraina e un +37% per il Kazakistan.

Anaïs Lerévérend (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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