Modaimpresa rileva la licenza dei pantaloni Siviglia

Di

Edoardo Meliado

Pubblicato il
16 giu 2020

I pantaloni Siviglia passano alla scuderia di Modaimpresa. L’accordo tra la famiglia proprietaria Bianchetti e l’azienda di Isernia per la produzione e distribuzione del marchio a livello globale ha una durata quinquennale, con possibilità di proroga di altri cinque anni.

Brand di total-look uomo e donna, ma sinonimo di pantaloni di lusso, Siviglia nasce nel 2006 e fattura oggi 6 milioni di euro. È presente in Italia, Europa e Giappone, ma vanta ampi margini di crescita all’estero, “in primis in Cina e Medio Oriente”, spiega a FashionNetwork.com l’AD di Modaimpresa, Romolo d’Orazio.
 
Oltre all’espansione internazionale, l’operazione mira a “rafforzare il core business dei pantaloni, che pesa per il 90% dei ricavi del brand”, aggiunge il numero uno dell’azienda molisana che, tra due stagioni, avrà diritto ad entrare nel capitale del marchio con una quota di minoranza.

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La prima collezione frutto della partnership debutterà con la PE 2021 e sarà focalizzata sull’uomo, a cui fa capo l’80% delle vendite Siviglia, mentre la presentazione della linea donna slitta all’Autunno-Inverno 2021.
 
“Il covid ha rallentato i piani di vendita della stagione in corso”, e l’azienda – che si occuperà di consegnare l’AI 2020 – “non è riuscita a sviluppare entrambi i campionari”, spiega l’AD. “Gli ordini dell'invernale hanno registrato un tasso di cancellazione contenuto del 15-20%”, continua D’Orazio. Niente crollo, quindi, a fronte di una crisi senza precedenti.
 
Nata a fine 2015 dagli ex-dipendenti della storica Ittierre, specialista delle prime linee delle grandi maison del lusso, Modaimpresa produce oggi marchi come Care Label, The Editor e Annarita N. Dopo un 2019 a 2 milioni di fatturato, l’azienda chiuderà l’anno a 4 milioni, nonostante il calo previsto intorno al 15%, per arrivare a quota 8 milioni nel 2021.
 
Dietro la rapida ascesa di Modaimpresa opera una solida compagine societaria, capitanata da investitori internazionali, tra cui l’economista Fabio Scacciavillani e il gruppo Longway Investment. “L’obiettivo del business plan”, conclude D’Orazio, “è raggiungere i 20 milioni di euro in quattro anni”.