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Reuters
Pubblicato il
18 mar 2009
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Moda online: concorrenza più agguerrita e vendite in crescita

Di
Reuters
Pubblicato il
18 mar 2009

La concorrenza nel settore della moda online è sul punto di diventare più serrata mentre alcune catene di negozi, colpite dal calo delle vendite nell'ambito dell'attuale rallentamento dell'economia, cercano di accaparrarsi una fetta di quello che è invece uno dei pochi mercati in crescita, appunto quello del web.


Homepage del sito di vendite online Yoox.com

Migliori sistemi di pagamenti e consegne online, siti innovativi che permettono ai consumatori di provare in modo virtuale gli abiti ed anche di fare spese assieme, e l'avvento della prima generazione di consumatori cresciuti con Internet significano che la moda online continuerà a sfidare la recessione, dicono gli analisti.

Questi fattori attireranno gruppi di negozi che si sono allontanati dalle vendite di abiti online, come la numero uno della moda in Europa Inditex, così come altri grandi magazzini e alimentari. Questo rappresenterà una sfida per i pionieri del settore, come la britannica Asos e l'italiana Yoox, che stanno godendo al momento vendite in crescita di oltre il 100%.

Tuttavia, pur seguendo il successo di negozi di altri settori, come Amazon.com nel campo dell'intrattenimento, ed agendo come marchio neutrale per il massimo numero di prodotti, possono crescere ancora, dicono gli analisti. "Per aver successo come specialista (solo online, ndt) Asos ha bisogno di fare qualcosa di fondamentalmente diverso e questo è esser presente nel percorso di aggregatore (di marchi) e nella proposta di servizi", dice a Reuters l'amministratore delegato di Asos Nick Robertson in un'intervista.

Le vendite online rappresentano solo una piccola parte del mercato dell'abbigliamento in Europa, valutato in circa 300 miliardi di euro l'anno, secondo le stime della società di ricerca del settore commerciale Verdict. Victoria Bracewell-Lewis, analista dell'agenzia di consulenza sull'e-commerce Forrester, stima che la percentuale sia tra il 3 e 5% a seconda del Paese, ma crede che sia destinata a crescere significativamente.

"Mentre sempre più consumatori acquistano online, sempre più venditori andranno online e si crea un circolo virtuoso", dice, aggiungendo che le stime sottovalutare l'importanza di Internet visto che i clienti visitano il sito web anche per fare ricerche prima di comprare in negozio.

Forrester prevede che le attività online in Gran Bretagna e Germania cresceranno di oltre il 50% a 9 miliardi di dollari e 6 miliardi di euro rispettivamente nel 2014, mentre le vendite in Francia quasi raddoppieranno a 3,5 miliardi di euro. Robertson di Asos è anche fiducioso nel fatto che Internet continuerà a crescere rapidamente come percentuale del mercato dell'abbigliamento. "Se prevedo un 10% di abiti acquistati online? Sì, e lo prevedo nel giro di due o tre anni", dice.

Incrementare le vendite online significa mettere sotto pressione i grandi gruppi commerciali per indurli ad accelerare la loro espansione su internet. "Inditex continua ad essere esclusa da un mercato in crescita e se non va online finirà col limitare il proprio potenziale massimo di crescita", dice l'analista di Exane Phil Rudman.

Insediarsi su Internet non è né semplice né a buon mercato, visto che le aziende devono organizzare i sistemi di pagamento, la distribuzione e le restituzioni. Ma un numero crescente lo sta facendo funzionare, creando una potente offerta di "canale multiplo" in cui i clienti possono comprare online e ritirare in negozio, oppure provare le merci in negozio e riceverle a casa.

Le britanniche John Lewis e Debenhams sono tra i gruppi che hanno registrato forti vendite online nel campo della moda, e molti altri sono su quella strada. Il colosso britannico della grande distribuzione Tesco prevede di lanciare in autunno un sito web per vendere gli abiti col proprio marchio e molti analisti prevedono che si potrebbe estendere ad altri marchi.

L'analista di Bernstein Luca Solca pensa che sarà decisivo l'arrivo sul web dei principali marchi dello shopping nelle strade. "Sono i marchi di High Street che stanno indirizzando l'adozione di Internet e stanno per generare traffico", dice.

Altri tuttavia pensano che ci sia un grosso ruolo da svolgere per gli specialisti (di Internet) nella moda che potranno offrire una scelta più ampia rispetto ai negozi monomarca ed una maggior esperienza con i clienti rispetto a grandi magazzini e supermercati.

Asos, che vende circa 19.400 articoli di marca e con propria marca si sta ora estendendo in Europa, sta anche lanciando una rete di social networking, The Community, e prevede un sito di mercato in stile Amazon per membri che possano vendere online i propri articoli.

Il gruppo Yoox sta andando leggermente su un'altra strada. Ha firmato accordi per progettare e gestire negozi online di marchi celebri come Marni, Diesel e Bally, che fa funzionare a fianco dei propri siti multimarca con prodotti diversi. Il fondatore e amministratore delegato, Federico Marchetti, ha detto a Reuters che Yoox prevede di aggiungere per la fine dell'anno altre sei marche di moda alle sue 12 partnership in atto.

Ma questi specialisti delle vendite online di moda rischieranno di essere stroncati dai grossi gruppi del retail? "E' da vedere. Ma direi che poichè le tendenze degli specialisti (della Rete) sono più flessibili e agili, è più probabile che siano capaci di seguire i trend e coglierli molto rapidamente", dice Bracewell-Lewis di Forrester.

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