Ansa
8 gen 2020
Moda, indagine SMI: difficile trovare addetti a produzione
Ansa
8 gen 2020
Le imprese italiane del tessile-abbigliamento mostrano una richiesta significativa di figure manageriali, e reperiscono con difficoltà le proprie figure professionali nell'area operativa: è quanto emerge dall'indagine sui fabbisogni professionali promossa da SMI (Sistema Moda Italia), finanziata da Fondirigenti e realizzata in collaborazione con Ptsclas, presentata oggi a Firenze nell'ambito di Pitti Immagine Uomo.
Dal campione di 246 aziende che hanno partecipato all'indagine emerge una difficoltà di reperimento pari al 100% per gli addetti alla produzione per quanto riguarda tintura tessile e calzetteria, del 98% per il finissaggio, del 97% per i prototipisti, del 93% per la tessitura, del'89% per la maglieria. Il tasso di difficoltà scende all'82% per i responsabili della produzione e al 60% per i responsabili marketing, le due figure ritenute importanti dal maggior numero di imprese.
Il settore moda allargato, comprendendo anche pelle, accessori, gioielli, occhialeria prevede 48 mila assunzioni nel prossimo quadriennio. SMI auspica un lavoro comune fra imprese, istituzioni e mondo della formazione per valorizzare "le opportunità professionali offerte dal settore moda ai giovani ed alle famiglie", e prima ancora "il miglioramento dell'offerta formativa tramite una più stretta collaborazione tra scuole, imprese e istituzioni".
"Vorremmo essere ascoltati, ed è anche un messaggio che bisogna passare al Paese: non si può cambiare tre ministri nel giro di 15 mesi, è impossibile, per noi vuol dire ripartire da zero a spiegare le cose a delle persone che non hanno neanche voglia di ascoltarci", ha affermato Marino Vago, presidente di SMI. "C'è una filiera lunga che è fatta di antichi mestieri e antichi saperi", ha detto Vago, spiegando che "avremo bisogno nelle aziende di un rinnovamento nei prossimi 3-4 anni" perché "dovremo essere capaci di coniugare questi antichi mestieri e antichi saperi con l'evoluzione del mondo digitale". Inoltre, ha sottolineato il presidente di SMI, "gli specialisti di domani dovranno saper dare risposte a nuove richieste in ambito di prodotti e processi legati all'utilizzo di materie prime sostenibili e seconde, provenienti da fonti tracciate".
"Stiamo avviando tutta una serie di iniziative virtuose perché ci sia sempre più una maggiore consapevolezza che l'istruzione tecnica è un valore a cui le imprese non possono certamente rinunciare”, ha affermato Antonella Mansi, vicepresidente di Confindustria e presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana. "La formazione delle persone, e quindi l'elemento del capitale umano, è l'elemento fondante dell'industria italiana della moda", ha spiegato Mansi: "Credo possiamo condividere tutti - ha aggiunto - l'invito che faccio da industriale a tutti i colleghi che si occupano di formazione, perché la complessità è tale per cui certamente dobbiamo formare competenze, ma più di tutto dobbiamo formare intelligenze perché quello che ci aspetta ancora non lo sappiamo".
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