Adnkronos
29 ott 2008
Moda e lusso crescita in frenata
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29 ott 2008
Moda e lusso crescono anche in uno scenario economico incerto come quello del 2007, ma a ritmi inferiori a quelli degli anni precedenti. Lo confermano i dati di Fashion & Luxury Insight, il rapporto annuale di Sda Bocconi, Altagamma ed Ernst&Young sullo stato di salute delle grandi società quotate del settore, presentato a Milano.
Il rapporto analizza i bilanci di 75 società quotate in tutto il mondo, con vendite superiori ai 200 milioni di euro ciascuna e un fatturato complessivo di 240 miliardi di euro l'anno.
I dati rivelano una crescita media delle vendite rispetto al 2006 al 7,8% (10,5% l'anno precedente), un margine operativo lordo (ebitda) pari al 14,7% (quasi invariato, dal 14,9%) e un risultato operativo (ebit) all'11,2% (da 11,6%). Anche la redditività degli investimenti (13,3% contro il 14,2% del 2006) e ritorno sul capitale proprio (14,4% contro 18%) sono ancora a buon livello, ma in discesa.
La sostanziale stabilità degli investimenti (5,9% del fatturato) suggerisce la forte volontà delle imprese di continuare a puntare sul proprio core business. Il rapporto tra debito e capitale proprio scende del 10%, a 0,6, e rimane buona, al 9,8% del venduto, la generazione di cassa. Il settore si conferma ad alta intensità di capitale, con il capitale fisso a pesare, in media, per il 44% di quello totale e gli intangibili in leggera crescita, al 18%.
In uno scenario più competitivo e difficile che in passato, tornano a contare le dimensioni aziendali. Gli importanti budget finanziari e le maggiori capacità d'investimento delle imprese che fatturano più di 5 miliardi di euro si traducono in una maggiore profittabilità rispetto alle imprese più piccole (al di sotto di 1 miliardo). La redditività degli investimenti delle prime è al 16,3%, contro il 10,6% delle seconde, il risultato operativo al 13,5% contro l'8,7%, la generazione di cassa al 10,6% contro 8,3%.
''Comparando la crescita del venduto e i margini'', dichiara Barbara Rovetta della Sda Bocconi, coautrice della ricerca, ''rileviamo che l'andamento meno robusto delle vendite si accompagna alla crescita dei costi operativi e a una sostanziale stabilità del rapporto tra capitale circolante e fatturato. Ciò significa che molti non sono riusciti a reagire al rallentamento dei tassi di crescita con una maggiore focalizzazione sui margini o sull'efficienza operativa''.
''Il driver principale di crescita si conferma essere l'apertura di nuovi punti vendita e, con la crescente incertezza economica, vengono premiate la diversificazione geografica e la brand-extension di marchi di sicura affidabilita' in nuove categorie di prodotti'' aggiunge Armando Branchini, Segretario Generale di Altagamma e coautore della ricerca.
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