Missoni mette il turbo e diversifica negli orologi
Con il supporto del fondo italiano FSI (Fondo Strategico Italiano), che ha acquisito il 41,2% del suo capitale lo scorso giugno, Missoni accelera su tutti i fronti, in particolare per quanto riguarda espansione retail, diversificazione di prodotto e licenze. Su quest’ultimo fronte, la maison ha annunciato il proprio ingresso nel settore dell’orologeria con Timex Group Luxury Division.

L’accordo di licenza siglato con la divisione lusso del gruppo americano Timex, basata in Svizzera, che conta in portfolio le licenze di Versace e Salvatore Ferragamo, prevede l’ideazione, lo sviluppo e la distribuzione delle linee di orologi a marchio Missoni. I primi modelli saranno disponibili a partire dall’autunno 2020 nelle boutique della griffe, presso rivenditori specializzati e online. La collezione si comporrà di circa 40 modelli uomo e donna, con un range di prezzo tra 400 e 2.000 euro.
“Gli orologi uniranno l'impeccabile precisione di un movimento Swiss Made a un design rigorosamente made in Italy, caratterizzato dall'inconfondibile impronta estetica che ha reso celebri le collezioni del marchio, come i motivi a zig-zag, gli accostamenti di texture, materiali e colori, le stampe e il lettering”, precisa Missoni in un comunicato.
L’annuncio arriva dopo la decisione del brand, nel dicembre 2018, di allearsi a Safilo per produrre le collezioni di occhiali Missoni e M Missoni con un accordo di licenza della durata di cinque anni. Inoltre, la label vuole spingere maggiormente la linea per la casa Missoni Home, gestita da T&J Vestor, azienda italiana specializzata nella biancheria da casa.
“La licenza Missoni Home rappresenta un business di circa 20 milioni di euro. Intendiamo rafforzare questo segmento all’estero e stiamo lavorando a un progetto di appartamenti Missoni Baia a Miami”, ha spiegato a Fashionnetwork.com Michele Norsa, nominato Vice Presidente del marchio in occasione dell’ingresso nel capitale da parte del fondo FSI, di cui Norsa è partner.
“Circa 70 milioni di euro sono stati investiti in Missoni dall’operazione con FSI, che è stata realizzata attraverso un aumento di capitale. Un grande lavoro è stato fatto, tra le altre cose, per creare una governance insieme alla famiglia”, prosegue Norsa.
La maison, che realizza un giro d’affari di 150 milioni di euro, di cui il 75% all’estero, punta anche e soprattutto sulla crescita interna. L’azienda ha dunque internalizzato la linea giovane M Missoni, prima gestita in licenza, richiamando a guidarla Margherita Missoni, figlia del Direttore Creativo Angela Missoni e terza generazione della famiglia fondatrice, con l’obiettivo di consentire alla società di proiettarsi nel futuro assicurando la continuità del brand.

Sotto la guida di Margherita, M Missoni ha esteso la sua offerta con una parte di abiti in tessuto e non più solo in maglia, sviluppando al contempo delle capsule collection. “Il suo posizionamento è meno costoso rispetto alla prima linea; M Missoni si rivolge soprattutto a consumatori giovani o asiatici, mettendo l’accento su capi più leggeri ed estivi”, sottolinea Michele Norsa.
Altro grande progetto, il lancio nel 2020 di una collezione di borse, quando oggi l’attività di Missoni è incentrata principalmente sull’abbigliamento, uomo e donna.
Infine, il brand, che conta una ventina di boutique, sta accelerando sul fronte della distribuzione diretta, con una serie di nuove aperture e l’ingresso in Cina il prossimo anno, Paese in cui non è mai stata presente ad eccezione di una boutique a Hong Kong negli anni ’70. Ora Missoni intende investire in modo diretto su questo mercato, con il supporto di un consulente, cominciando con tre opening, a Pechino, Shanghai e probabilmente Chengdu.
Restando in Asia, l’azienda ha aperto il mese scorso il suo primo negozio a Singapore. Entro fine dicembre è previsto anche un opening a Dubai, dove il marchio riprende il controllo della distribuzione, finora gestita in franchising. Prevista anche la riapertura diretta di un negozio a Londra, che prima era in franchising.
Anche gli Stati Uniti rappresentano uno sbocco importante per la maison, che ha recentemente inaugurato una boutique a Bal Harbour, vicino a Miami, e trasferito al numero 680, tra la 61esima e la 62esima strada, il suo flagship newyorchese di Madison avenue. Altri due nuovi spazi sono previsti sul mercato americano, uno a Los Angeles e un altro, dedicato a M Missoni, ad Aventura, nell’Aventura Mall, situato tra Miami e Palm Beach.
L’ingresso in Borsa di Missoni, per quanto prevedibile, non è ancora all’ordine del giorno. “È sicuramente una buona formula e la soluzione più logica quando un fondo esce da un’azienda. Ma ne parleremo tra quattro o cinque anni”, conclude Michele Norsa.
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