Missione imprese in Colombia: Action plan in 18 mesi

Partita la prima missione delle imprese italiane in Colombia. Un Paese "strategico" dal punto di vista commerciale, dove rafforzare le opportunità di business per il Made in Italy, anche e soprattutto in ragione della sua apertura ai mercati che ne fanno un ponte, un 'hub' per tutto il Sud America e gli USA ma anche per il Sud-Est asiatico.

Questo l'obiettivo indicato dal viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e dal presidente del Comitato tecnico per l'internazionalizzazione e gli investitori esteri di Confindustria, Licia Mattioli, in apertura del forum economico Italia-Colombia, a Bogotà. La missione, che farà poi tappa in Cile, è promossa dai ministeri dello Sviluppo economico e degli Affari esteri ed è organizzata da Confindustria, ICE, Abi, Rete imprese Italia, Alleanza delle cooperative e Unioncamere.

"Il governo italiano ritiene la Colombia un Paese strategico", innanzitutto perché "ha scelto la strada del libero commercio, una strada vincente", perché "ha una crescita forte e ha materie prime" a cui l'Italia può rispondere con le proprie competenze e tecnologie, ha affermato Calenda, indicando che "nei prossimi 18 mesi intendiamo mettere insieme un Action plan" partendo dai settori al centro di questa missione (meccanica e agroindustria, green technologies, biomedicale e infrastrutture) che "intensificheremo maggiormente", insieme ad altri settori come moda e gioielleria.

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La Colombia è "un hub produttivo per tutto il Sud America e gli USA: grazie ai suoi accordi commerciali di libero scambio, possiamo arrivare in Paesi dove invece per noi i dazi sono molto alti", ha sottolineato Mattioli. E' un Paese in cui "rafforzare la nostra presenza sia in termini commerciali, che soprattutto di investimenti diretti", ha aggiunto, considerando le caratteristiche del sistema economico e i suoi livelli di crescita (che negli ultimi 15 anni è stata mediamente del +4,3%, a fronte di un dato dei paesi sudamericani del +2,6%).

Nel 2014 l'interscambio commerciale tra Italia e Colombia è salito a 1,7 miliardi di euro. Tra gli ospiti, il viceministro colombiano dello Sviluppo economico, commercio e industria, Felipe Sardi che ha tra l'altro sottolineato "la complementarietà e le grandi opportunità" per entrambi i Paesi, invitando il governo italiano a ratificare il prima possibile l'accordo di libero scambio tra Colombia e UE. E' "un Paese importante su cui puntare, che cresce, ha dinamiche positive e grandi risorse anche umane", ha evidenziato l'ambasciatore d'Italia in Colombia, Gianni Bardini.

"Ha fatto passi da gigante negli ultimi 15 anni", ha affermato il presidente dell'ICE, Riccardo Maria Monti, spiegando che si sta lavorando anche ad "un accordo operativo" con l'ICE locale, la pro-Colombia, "per intensificare gli sforzi comuni e per aiutarli nell'apertura di un ufficio in Italia". Sul fronte delle banche, "domani mattina - ha spiegato il presidente del Comitato tecnico per l'internazionalizzazione dell'Abi, Guido Rosa - incontreremo la federazione bancaria colombiana e la banca centrale: uno dei temi che verrà affrontato è l'opportunità, nell'ambito di una regolazione, di aprire il mercato colombiano a presenze italiane dirette in questo Paese".

Seconda tappa della missione, dal 22 aprile, sarà Santiago del Cile: sulla base delle stime di SACE, la domanda di beni da parte di Colombia e Cile è in grado di generare per l'Italia 1,7 miliardi di euro di export aggiuntivo entro il 2018.