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15 dic 2021
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Mirta chiude un round di finanziamento da 2,5 milioni di euro guidato da Picus Capital

Pubblicato il
15 dic 2021

Mirta, il portale milanese di e-commerce dedicato alle eccellenze artigianali del Made in Italy fondato dagli imprenditori Ciro Di Lanno e Martina Capriotti nel giugno del 2019, dopo il successo del suo primo pre-seed round del 2020 è riuscito a coinvolgere nel progetto un secondo pool di investitori europei, chiudendo una raccolta di capitali per 2,5 milioni di euro.

Martina Capriotti e Ciro di Lanno si sono conosciuti in Boston Consulting Group. Prima di fondare Mirta insieme, lei ha lavorato in Corea del Sud e Giappone per brand del lusso, lui negli USA dopo un MBA a Stanford - Mirta


Il finanziamento è guidato dal fondo tedesco di venture capital Picus Capital, per il quale Florian Reichert, Partner e Managing Director, sarà il reference partner di Mirta. Tra gli altri investitori figurano l'ex-COO di Yoox Alberto Grignolo, tramite il veicolo Encelado fondato con altri top manager ex Yoox e Vintage Capital, e poi TA Ventures, Sintek guidata da Elia Guerra, nonché business angels come l’ex-CEO di Boglioli Gianluca Boni. 
 
L’investimento ha l’obiettivo di sostenere la crescita della nuova piattaforma B2B implementata dal portale: Mirta Wholesale, lanciata nel 2021 per connettere aziende artigiane di lusso con boutique internazionali indipendenti.

Mirta e i suoi investitori scommettono su un futuro in cui piccoli business domineranno l’era post pandemica, trainati dalla spinta del “support local” e dalla loro capacità innata di adattarsi al cambiamento, indica un comunicato. Secondo Capriotti e di Lanno, nel panorama economico post Covid-19 le restrizioni e il distanziamento sociale degli ultimi due anni hanno facilitato una riconnessione con le comunità locali, creando un forte sentimento di appartenenza. Tale rinnovato interesse da parte dei consumatori del lusso per un consumo iperlocale e consapevole a favore delle piccole aziende con lunghe tradizioni e grandi competenzepone artigiani e boutique al centro di questa nuova economia.
 
Le piccole aziende artigiane locali hanno la possibilità di competere con i grandi brand internazionali distinguendosi per la realizzazione di prodotti unici, eticamente più sostenibili per l’ambiente e di alta qualità. Tuttavia, hanno la necessità di ricercare nuovi canali di vendita alternativi al modello DTC (direct-to-consumer), ricorda il portale. Dall’altro lato, i proprietari di boutique, che si distinguono per il legame diretto e di fiducia con il cliente finale, stanno attraversando una rinascita economica grazie al lavoro da casa, che spinge sempre di più lo shopping locale.
 
Mirta Wholesale nasce a questo scopo: da una parte gli artigiani hanno accesso a un network globale di retailer, minimizzando il rischio di diventare dipendenti di un singolo rivenditore, dall’altra i retailer possono acquistare un solo capo o prodotto e vedere la reazione da parte della clientela.

A questo scopo, Mirta ha creato uno showroom virtuale per gli artigiani partner di Mirta Wholesale con un catalogo online facilmente accessibile ai retailer a cui si applicano tutti i servizi di digital marketing che l’azienda ha già sviluppato per l’e-commerce: paid marketing, partnership, email marketing, gestione dei metodi di pagamento, spedizione e consegna. I processi di discovery e matchmaking diventano quindi più semplici, digitali ed immediati.

Mirta


In altri mercati esistono già esempi di aziende di successo, come Faire.com, che hanno risolto questo problema per brand mass market, diventando in pochissimi anni aziende multimiliardarie.
 
Mirta supererà i 5 milioni di euro di fatturato nel 2021, dai 3 milioni di fine 2020. Con il supporto del nuovo round di finanziamento – il secondo fundraising dopo quello sempre da 2,5 milioni di euro chiuso nel 2019 – punta a raddoppiare i livelli di crescita nel 2022 e a raggiungere 2.500 artigiani sulla piattaforma B2B entro la fine del prossimo anno.
 
Nata con un focus sulla pelletteria ed i prodotti in cashmere nell’intento di dare nuovo respiro commerciale internazionale alle piccole realtà artigianali d’eccellenza che rendono unico il nostro Paese, attualmente Mirta vanta un panel di 200 artigiani appartenenti a diversi settori: borse, cashmere e lana, abbigliamento e accessori, accessori per animali, calzature e prodotti per la casa, tra i quali figurano nomi come ViaMailBag, Plinio Visonà, Boldrini Selleria, Cristian Marcucci, Curling Collection, Pelletteria Viviani e Fontanelli.

La piattaforma B2B Mirta Wholesale a pochi mesi dal lancio vanta già più di 300 retailer coinvolti, provenienti prevalentemente da Stati Uniti ed Europa. Si tratta principalmente di boutique di piccole e medie dimensioni, interessate al Made In Italy e che sperimentano per la prima volta la vendita dell’artigianato locale di lusso nei loro punti vendita. 

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