20 apr 2023
Miriade cresce del 20% a livello di gruppo nel 2022. Raddoppia l’incidenza dell’online
20 apr 2023
Ottima annata il 2022 per il gruppo Miriade, che ha chiuso lo scorso esercizio con una crescita del 20% rispetto al 2021, con un’incidenza del canale online quasi raddoppiata, dopo che l’azienda ha aperto solo nel 2020 il primo dei suoi attuali quattro e-commerce.

“Andiamo avanti con convinzione nel nostro percorso per integrare il digitale in un gruppo che nasce (e ancora vive di) fisico”, ha spiegato a FashionNetwork.com Davide Basile, Chief Digital Officer del gruppo Miriade. “Stiamo provando a farlo tenendo bene in mente che quella digitale non è una rivoluzione ma una evoluzione, e che gli strumenti digitali devono potenziare il fisico, non sostituirlo”.
A livello retail i negozi Miriade sono una settantina in Italia, una decina quelli di Jaked, marchio fondato nel 2008 da Francesco Fabbrica producendo costumi e articoli per il nuoto agonistico e che il gruppo Miriade ha acquisito nel 2019 da Pianoforte Holding facendolo evolvere verso una proposta di sportswear-couture.
“Oltre al marchio di borse Biasia (ex Francesco Biasia), acquisito di recente, stiamo rilanciando Jaked affiancando ai 10 store attuali e al rinnovato sito e-commerce una distribuzione wholesale in Italia e all’estero dal posizionamento medio-alto”, aggiunge Basile. “Comunque continua ad esserci attenzione al retail per questo marchio da parte del gruppo; infatti, la settimana prima di Pasqua abbiamo aperto un temporary store in Via dei Mille a Napoli proprio di Jaked”.
Per V°73, brand che una decina d’anni fa ebbe una grande espansione e un seguito di culto dopo un grande successo oltreoceano e oggi ha un monomarca a Venezia, c’è una maggiore spinta sui canali wholesale e online, “ma è ancora presente come linea anche all’interno di alcuni negozi Miriade”, precisa Basile. “Miriade possiede ovviamente il marchio di proprietà omonimo, anch’esso in forte rilancio, e anche la licenza delle borse e degli accessori Valentino di Mario Valentino”.

Per Basile, che fa parte del comitato scientifico dell’e-P Summit di Pitti Immagine, la tracciabilità è uno dei principali temi che nel futuro i settori della moda e del lusso dovranno affrontare. “Il problema è che a volte le aziende non hanno a disposizione molti dati relativi a chi sta dietro al primo livello di produzione, di quelle migliaia di aziende e aziendine che come brand non si arriva nemmeno a conoscere, perciò bisognerà trovare il modo di ottenere tutti questi dati e certificarli e comunicarli nella maniera più consona, oltre al fatto che ancora dobbiamo capire come si evolverà a livello politico e giuridico la questione del Digital Product Passport”, spiega concludendo il CDO di Miriade, gruppo che esporta i propri marchi in oltre 80 Paesi nel mondo, coi loro prodotti che sono presenti in più di 2.000 punti vendita selezionati worldwide.
Copyright © 2023 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.