31 gen 2023
Milano Unica 36: tracciabilità e blockchain fondamentali per il futuro del comparto tessile
31 gen 2023
Alla conferenza inaugurale della 36esima edizione di Milano Unica, che ha aperto oggi i battenti presso il polo fieristico di Rho Fieramilano con 475 espositori a presentare le loro collezioni per la PE 2024, le parole d’ordine sono due: tracciabilità e blockchain.

“Il 2022 è stato un anno positivo per il settore tessile, che ha totalizzato un giro d’affari di 8,1 miliardi di euro, in salita del 32% rispetto al 2021”, ha sottolineato il Presidente di Milano Unica, Alessandro Barberis Canonico, nel suo discorso di apertura. “Nel nostro settore si stanno aprendo nuove prospettive, la più interessante è il differente modo di pensare del consumatore finale, che prima valutava solo il prodotto al momento dell’acquisto, ora vuole sapere dove viene fatto e da chi, oltre il suo impatto sull’ambiente. Il consumatore vuole diventare un ‘intenditore’ dell’abbigliamento, come succede per il vino. Il nostro comparto investe molto nella tracciabilità, ma fa ancora fatica a comunicarlo”.
“Sicuramente la tracciabilità, anche attraverso supporti tecnici e informatici, può trasferire, dalla materia prima al prodotto finito, lungo tutta la catena di produzione, i concetti connessi alla sostenibilità sociale, ambientale e, soprattutto, i contenuti qualitativi legati alle materie prime e ai processi lungo tutta la filiera. La tracciabilità/blockchain: sarà questo un game changer futuro per il settore tessile abbigliamento?”, si chiede al termine del suo intervento Barberis Canonico.
Concetti ripresi anche dal noto e divulgatore e imprenditore digitale Marco Montemagno, che ha analizzato in che modo i social sono in grado di modificare la qualità e gli elementi rilevanti per il consumatore, oltre ad affrontare i temi e le previsioni dei principali trend di tracciabilità che nei prossimi due anni diventeranno universali. “I trend del futuro per il Made in Italy? Sono due ed esploderanno nei prossimi mesi: l’intelligenza artificiale e la tracciabilità dei materiali tramite blockchain. L’A.I. diventerà fondamentale anche nel settore del lusso: dalla generazione di idee alla progettazione, dai processi di produzione alla personalizzazione dei prodotti e dei servizi. La tecnologia blockchain garantirà in maniera trasparente l’origine, la provenienza, l’autenticità e la qualità dei prodotti”.

Anche Carlo Capasa, Presidente di CNMI, è intervenuto alla conferenza, sottolineando che “la pandemia ci ha lasciato in eredità due cose importanti. La prima è un’accelerazione verso la sostenibilità, che in Italia stiamo portando avanti seriamente e che ci differenzia rispetto agli altri Paesi. La seconda è la percezione di quanto il sistema funzioni quando è unito, quando monte e valle lavorano insieme. Bisogna creare sempre più sinergia: nei prossimi anni dovremo compattarci, aiutare le aziende più piccole e a crescere, fare fusioni, difendere la creatività e l’italianità. La digitalizzazione dovrà essere pensata in termini di distretti, per fare in modo che le piccole realtà dialoghino con le più grandi”.
Un altro tema di grande attualità per il settore è stato toccato da Ercole Botto Poala, Presidente di Confindustria Moda: “I numeri sono positivi, ma c’è un grande lavoro da fare in termini di formazione: nei prossimi anni serviranno dai 60 ai 90mila addetti, in particolare figure tecniche. La buona notizia è che dopo anni in calo, quest’anno gli istituti tecnici hanno registrato un +2% nel numero di iscrizioni. Milano Unica ha lanciato il progetto Back to School, che avvicina gli studenti agli imprenditori e ai creativi. La moda non è solo un mondo di sfilate, ma anche di tecnici e artigiani, in tutti i suoi comparti. Dobbiamo riavvicinare i giovani alle nostre aziende”.
Infine, Sergio Tamborini, Presidente di Sistema Moda Italia ha parlato della necessità di implementare la tracciabilità su tutta la catena del valore, per “dare un volto” a questi temi, e ha illustrato il progetto Trick, finanziato dalla commissione europea e volto a contrastare il green washing a difesa del made in Italy. “Oggi la tracciabilità è fondamentale per raccontare l’anima e la storia di un prodotto ed è uno strumento imprescindibile di differenziazione e promozione presso il consumatore. Il nostro settore sarà incalzato sia dal mercato che dalle istituzioni a fornire informazioni trasparenti; in un futuro non molto lontano il passaporto digitale del prodotto sarà richiesto dalla normativa europea”.

Confermate alla 36esima edizione di Milano Unica le aree Japan Observatory e Korea Observatory, Innovation Area, MU Info & Style e l’area MU Designers. The Woolmark Company, Filo sustainability e Alliance for European Flax-Linen & Hemp presenteranno le loro proposte di materiali sostenibili. Per ulteriori spunti di ricerca e approfondimento Startup Textile Connection darà visibilità a otto startup che coprono le aree di economia circolare, tracciabilità, controllo qualità, gestione degli scarti e soluzioni digitali.
Non mancano le aree dedicate alla formazione delle nuove generazioni: Spazio C.L.A.S.S. per i giovani designers che vogliono conoscere i materiali più innovativi e responsabili e Its Tam Biella con il nuovo progetto di sostenibilità Modular, presentato dagli studenti di Biella e Verona.
Tornano la sezione MU Vintage, con un’attenta selezione di capi e accessori d’archivio, e l’area MU Tendenze & Sostenibilità, con un focus dedicato alle creazioni per la donna: “Stiamo facendo investimenti significativi sulla parte femminile, che vogliamo valorizzare, ricercando tessuti super leggeri e accessori adatti all’universo donna”, conclude Barberis Canonico.
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