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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 set 2018
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Milano: una Settimana della Moda donna più lunga e più ricca

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 set 2018

Dopo New York e Londra, Milano prende il sopravvento con un programma potenziato. La Settimana della Moda dedicata alle collezioni femminili per la primavera-estate 2019, che sta per invadere il capoluogo della Lombardia da martedì 18 a lunedì 24 settembre, guadagna un giorno rispetto alla scorsa stagione. Questo martedì sarà dedicato in particolare agli eventi speciali, mentre molte sfilate si confermano rispetto a febbraio.

Dopo la sfilata di febbraio, Emilio Pucci ha optato per una presentazione in questa stagione - © PixelFormula


Malgrado 13 defezioni, tra le quali le note assenze di Gucci, che ha scelto di sfilare a Parigi, e di Tommy Hilfiger, che aveva fatto solamente una puntata a Milano lo scorso inverno, il calendario femminile riesce comunque a riequilibrarsi grazie a otto nomi nuovi (Agnona, Fila, A.F. Vandevorst, GCDS, Act n°1, Ultràchic, Chika Kisada e Tiziano Guardini) e tre grandi ritorni: Byblos, che si rilancia con una nuova gestione, Iceberg di ritorno da Londra, e Philipp Plein, che torna a Milano dopo alcune stagioni a New York.
 
Lo scorso inverno, la Settimana italiana della Moda aveva anticipato l’apertura di una sera con la presentazione speciale di Moncler. In questa stagione beneficia di un’intera giornata in più il martedì, che comprende vari eventi. A cominciare dalla prima sfilata a Milano di Curiel Couture, casa di moda italiana che sta vivendo un nuovo slancio sotto l'impulso del suo nuovo proprietario dal 2016, il gruppo cinese Redstone. Altra sfilata molto attesa è quella della perugina Luisa Spagnoli, fondata nel 1928. L’azienda di abbigliamento prêt-à-porter festeggia, in occasione di questo debutto in passerella, i suoi 90 anni.

Lo stesso martedì il marchio di sportswear Fila entrerà nell'arena della moda con una retrospettiva alla Triennale di Milano, e debutterà in passerella domenica 23 settembre con la sua prima collezione moda in assoluto, disegnata dai giovani stilisti Antonino Ingrasciotta e Joseph Graesel.
 
Dal giorno successivo, il mercoledì, comincerà il calendario abituale, che prevede un totale di 165 collezioni e 59 sfilate ufficiali, contro le 156 collezioni e le 61 sfilate dello scorso febbraio. A queste cifre si aggiungono 82 presentazioni e 44 eventi. Senza dimenticare i numerosi show programmati fuori calendario, tra i quali quelli di Dolce & Gabbana domenica 23, e quelli di Maryling, Giada, Elisabetta Franchi e Raffaela D’Angelo, come pure le sfilate delle etichette cinesi Ellassay e Yinger Group nell’ambito del progetto “Fashion Shenzhen”.
 
Tra i momenti più attesi: il défilé, il 22 settembre, del marchio fiammingo A.F. Vandevorst, che in questa stagione ha lasciato Parigi per festeggiare il 20° compleanno proprio a Milano, e anche lo show-evento di Emporio Armani. La linea giovane di Giorgio Armani ha saltato la sessione dedicata alla moda maschile di gennaio per svelare durante la donna le proprie linee maschile e femminile nel corso di un solo show, che si svolgerà la sera di giovedì 20 nel gigantesco hangar dell’aeroporto milanese di Linate con più di 2.000 invitati. Anche Jil Sander presenterà uno show in un’ambientazione inedita, un ex impianto di produzione di panettoni dismesso.

Luca Lin e Galib Gassanoff, i designer di Act n°1, muoveranno i primi passi sulle passerelle milanesi - DR


Un altro punto saliente sarà costituito dalla seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards Italia, gli Oscar della moda ecosostenibile lanciati lo scorso anno dalla Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) con l’agenzia Eco-Age e il sostegno del governo, che chiuderanno la Settimana, domenica 23, con una grande serata di gala al Teatro alla Scala, dove sarà invitato il gotha del Made in Italy.
 
Non vanno dimenticati i saloni moda TheOne, White Milano e Super, e i numerosi eventi paralleli (come il progetto Milano XL che torna con sei installazioni sotto forma di cubi sparsi per la città per celebrare l'eccellenza del Made in Italy), le mostre (tra le quali soprattutto “Generation Paisley” di Etro e quella di Sarah Moon al museo Armani Silos), e ancora il Fashion Film Festival di Milano.
 
A fianco dei grandi nomi, come Prada, Fendi, Moschino, Versace, Roberto Cavalli e Ferragamo, questa Fashion Week costituirà soprattutto l’occasione per scoprire una sfilza di nuovi talenti. Come Act n°1, giovane etichetta vincitrice del concorso Who is on next ? 2017, già commercializzata da 40 rivenditori. Fondata nel 2016 da Luca Lin, figlio di immigrati cinesi, e Galib Gassanoff, azero che ha trascorso la giovinezza in Georgia, il marchio con sede a Reggio Emilia si caratterizza per miscelare tutte queste culture e origini diverse.
 
Altro premiato, questa volta con un Green Carpet Fashion Award come designer emergente, è Tiziano Guardini. Il giovane romano si definisce un “eco-sarto”, e fa della celebrazione della natura la cifra stilistica del suo marchio superfemminile. Da scoprire anche l’interessante Chika Kisada. Questa ex ballerina si è poi orientata verso la moda, ispirandosi all’universo del balletto e al rapporto con il corpo per reinterpretare la silhouette femminile. Invece, la giovane etichetta di streetwear GCDS, che sfila a Milano già da un paio di stagioni nel calendario maschile, debutterà nel cartellone delle sfilate femminili, dove si è spostata.
 
Infine, meritano una visita anche le primissime sfilate di Agnona e Ultràchic, anche se queste due realtà sono già attive sul mercato. La prima, nata nel 1953 e di proprietà di Ermenegildo Zegna, sta vivendo un nuovo rilancio da quando è stata affidata nel 2015 al direttore creativo anglo-americano Simon Holloway. La seconda, lanciata nel 2006 da Diego Dossola, direttore creativo, e Viola Baragiola, che gestisce il business, sta ottenendo un bel successo commerciale e ha anche inaugurato un negozio nel centro di Milano.

Un look dello stilista Tiziano Guardini - tizianoguardini.com


In compenso, molti fra i marchi giovani e meno giovani che si erano fatti notare in queste ultime stagioni nel calendario delle sfilate milanesi, ne sono usciti. In un contesto economico incerto, talvolta è difficile riuscire a finanziare uno show. Altre volte, invece, le strategie o i formati cambiano. Così, Albino Teodoro, Lucio Vanotti, Vionnet, Emilio Pucci e Au Jour le Jour si sono spostati nel calendario delle presentazioni in questa stagione.
 
Christian Pellizzari, Trussardi, Angel Chen non figurano in nessuno dei due programmi. Così come Piccione.Piccione, in fase di riorganizzazione, e anche il marchio Mila Schön, privo del suo direttore artistico Alessandro De Benedetti, che ha lasciato il brand dopo 5 anni per rilanciare il suo marchio di proprietà, e Krizia. Quest’ultima, griffe emblematica della moda italiana degli anni ‘80-‘90, passata nelle mani del gruppo cinese Shenzhen Marisfrolg Fashion nel 2014, sta vivendo una fase di completa trasformazione.
 
In chiusura della Settimana milanese sarà possibile scoprire un ultimo nome nuovo, lunedì 24 settembre, stavolta iscritto nel programma degli eventi. Si tratta del marchio cinese Jessie, disegnato dallo stilista italiano Federico Piaggi, che ha lavorato in particolare per Gianfranco Ferré. Lo show di Milano rappresenterà la prima apparizione del brand a livello internazionale. 

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